Sempronius, homo rusticus, stultissimus fuit, qua de causa vitam miserrimam egit. Olim in agello thesaurus forte invenit. Mox ad mercatum properavit, ubi equum optimum emit. Equum maioris pretii nemo ex vicinis habebat. At Sempronius in prato vicini pinguem vaccam vidit et statim cogitavit: «Profecto vacca utilior est equo; copiosissimum lac suppeditabit et plurimos vitulos». Sempronius igitur callidiori vicino equum proponit pro vacca et summo cum gaudio vaccam in stabulum abducit. Postridie Sempronius asellum videt pulcherrimum: in fronte aselli macula nitebat lacte candidior et lunae cornibus simillima. «Numquam asellum venustiorem vidi», exclamat; vaccam asello libentissime permutat. Perpaucis diebus post ovem pinguiorem conspexit. «Vellus densius et mollius numquam vidi», exclamat. «Ovis haud minus utilis est quam asinus ». Permutatio asini tam facilis fuit quam priores; sed paulo post Sempronius ille callidissimus ovem cane permutat, canem ansere, anserem gallina. Novissima vero permutatio omnium pessima fuit: nam noctu vulpes in gallinarium penetravit et gallinam voravit.
Versione tradotta
Sempronio, uomo rozzo, fu sciocchissimo, e per questo motivo trascorse una vita molto misera. Un giorno trovò per caso nel campicello un tesoro. Subito dopo andò rapidamente al mercato, dove acquistò un ottimo cavallo.
Nessuno tra i vicini possedeva un cavallo di maggior valore. Ma Sempronio vide nel prato del vicino una grassa vacca e subito pensò: certamente la vacca è più utile del cavallo; mi fornirà abbondantissimo latte e moltissimi vitelli". Sempronio dunque propone al vicino molto astuto il cavallo in cambio della vacca e trascina con somma gioia la vacca nella stalla. L'indomani Sempronio vede un bellissimo asinello: sulla fronte dell'asinello risplendeva una macchia più bianca del latte e molto simile alle corna della luna.
"Non ho mai visto un asinello più bello" esclama; scambia molto volentieri la vacca con l'asinello. Dopo pochissimi giorni scorse una pecora molto grassa. "Non ho mai visto una pelle di pecora più folta e morbida" esclama "la pecora non è meno utile dell'asino...". Lo scambio dell'asino fu tanto facile quanto i precedenti; ma dopo un po' quel Sempronio astutissimo scambia la pecora con un cane, il cane con un'oca, l'oca con una gallina. In realtà l'ultimissimo scambio fu il peggiore fra tutti: infatti durante la notte una volpe entrò nel pollaio e divorò la gallina.
- Letteratura Latina
- La Lingua delle Radici 1
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