Stele di Rosetta: tutto quello che devi sapere
Oggi ci siamo svegliati un po’ archeologi e un po’ storici e vogliamo condividere con voi tutto quello che sappiamo della Stele di Rosetta. Siete a conoscenza di cosa sia e di cosa si tratti? In sostanza è una lastra in granito nero divisa in tre parti scritte, ciascuna delle quali scritta in una grafia con cui si scriveva la lingua egizia: egiziano geroglifico, egiziano demotico e greco antico. Fu ritrovata nel 1799 nel villaggio egizio El Rashid, per l’appunto Rosetta, a pochissima distanza dal Mare Mediterraneo e sul delta del fiume Nilo. Il merito di questa sensazionale scoperta è del capitano francese, Pierre-Francois Bouchard, a capo della Campagna d’Egitto, guidata da Napoleone Bonaparte.
Lastra in granito nero Stele di Rosetta: la storia
La famosa lastra in granito nero è stata ritrovata nel 1799 in un villaggio egizio, a poca distanza dal Mare Mediterraneo e sul delta del fiume Nilo, dal capitano francese Pierre-Francois Bouchard che era a capo della Campagna d’Egitto, guidata da Napoleone Bonaparte. E’ divisa in tre parti scritte, ciascuna delle quali scritta in una grafia con cui si scriveva la lingua egizia: egiziano geroglifico, egiziano demotico e greco antico. Anche gli inglesi mostravano interesse verso l’Egitto e, dopo aver vinto contro i Francesi nel 1801, pretesero la Stele. Dal 1802 l’Inghilterra divenne la nuova casa della Stele e venne donata da re Giorgio III al BritishMuseum di Londra. Durante i primi anni di permanenza al British Museum, le iscrizioni della Stele vennero ricalcate in gesso bianco in modo da far vedere bene il contenuto di quanto riportato; oggi, invece, è stata riportata ai suoi colori originali.
Stele di Rosetta: la traduzione
Jean-Francois Champollion, dopo quasi venti anni di duro lavoro e di studio affannato e grazie anche agli studi compiuti, prima di lui, dall’inglese Thomas Young, è riuscito a capire e a tradurre i geroglifici. La traduzione del francese Champollion risale al 1823 e prese come riferimento non l’originale, che non vide mai, ma la copia conservata presso il museo egizio di Torino. Il lavoro dietro la traduzione finale è fatto di anni di studio e di riferimenti a Young che lo portarono a creare, alla fine, una grammatica dell’antico egizio e un dizionario geroglifico.
L’antica scoperta della Stele di Rosetta: dove si trova oggi
In seguito alla vittoria degli inglesi contro i francesi, la Stele di Rosetta è stata conservata per anni al British Museum di Londra per volontà del re Giorgio III; tuttora è conservata lì, è stata riportata ai suoi colori originali ed è rinchiusa in una teca di vetro molto grande. Grazie alla decisione di Napoleone di fare alcune copie della stele, oggi è possibile trovarne alcune conservate nel Museo Egizio di Torino. E’ considerata un importante reperto storico fondamentale nella decifrazione dei geroglifici egizi.
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