L’articolo 53 della Costituzione italiana dice che qualsiasi persona che ha la possibilità di produrre ricchezza, è in grado di pagare le tasse stabilite dallo stato. Di conseguenza, è necessario che partecipi alle spese pubbliche sostenute per il nostro Paese. L’articolo è rivolto a tutto coloro che abitano in Italia e che percepiscono un reddito, non solo agli italiani, ma anche agli stranieri e apolidi. Se qualcuno versa in condizioni economiche precarie, è possibile che venga esentato dal pagamento. L’apporto di tributi è un dovere di tutti, e soprattutto è definito un gesto di solidarietà nei confronti delle altre persone che risiedono nel nostro stato. Infatti, le tasse servono per le spese collettive, come i servizi pubblici e sociali, dei quali tutti noi usufruiamo.
Purtroppo, non tutti rispettano questa norma, e in diversi modi e con vari raggiri alcuni riescono ad evitare di pagare i tributi, e continuano a svolgere la loro attività normalmente. In questo caso avviene l’evasione fiscale, nel momento in cui il contribuente occulta in modo illecito la materia imponibile che ha prodotto, e non paga l’imposta relativa a questo quantitativo. Ci sono diversi espedienti per evadere il pagamento dei tributi, imbrogliando ed evitando i controlli obbligatori. In questo modo l’evasore calcola quanto sia stato conveniente il mancato pagamento e pensa di aver ottenuto molti vantaggi, nonostante rischi di essere scoperto e di incorrere nelle sanzioni amministrative e penali. Oltre a questo rischio, l’evasore non sa che provoca danni all’equilibrio del nostro mercato, nuoce al fisco e produce disparità fra i vari contribuenti. Insomma, l’evasione fiscale è uno dei problemi più gravi che colpiscono l’economia italiana. Infatti, essa causa la diversa distribuzione delle tasse, perché la gente onesta che paga, versa anche la parte di coloro che non pagano. Tra gli imprenditori, coloro che evadono le tasse hanno costi minori e hanno più vantaggi rispetto alle aziende che pagano. Per fronteggiare questo problema, lo stato migliora e aumenta i controlli. Perciò incrementa le spese per le indagini, e quindi si utilizzano le risorse che potrebbero essere impiegate per sviluppare altri servizi importanti per i cittadini.
La non osservanza di questo dovere oggi costituisce una delle maggiori difficoltà della fiscalità italiana. La Guardia di Finanza è impegnata in questa lotta, e registra ogni anno incredibili aumenti nell’ambito dell’evasione, poiché mancano annualmente miliardi di redditi. Inoltre ha scovato evasori totali, imprese o persone che svolgendo le loro attività non hanno mai dichiarato nulla. A completare il quadro sono stati gli innumerevoli finti poveri e falsi invalidi, e sono stati sequestrati milioni di merci contraffatte. Grazie a questo lavoro di controllo e sanzione, tanti miliardi sono stati recuperati.
Non pagare i tributi ha quindi effetti devastanti per l’economia italiana e nella società, poiché servizi che potrebbero essere offerti o migliorati, sono invece messi da parte per mancanza di fondi. Nonostante i costanti controlli e le sanzioni per coloro che sono stati scoperti, il numero degli evasori è in continua crescita. Si cercano quindi nuovi mezzi per scoprire chi evita di pagare le imposte, come il redditometro e lo scontrino parlante, ma il problema resta il fatto che bisogna sensibilizzare i cittadini in modo da indurli a cambiare atteggiamento.
In particolare, da un’indagine è emerso che parecchia gente onesta, che paga i tributi, accetta di non ricevere scontrini e fatture. Di conseguenza il furbo che evita le imposte, danneggia anche chi gli sta intorno e chi lo facilita nel suo scopo. Dunque, l’evasione fiscale non riguarda solo lo stato e l’evasore, ma in realtà coinvolge tutti gli individui presenti nel territorio. Come ho detto prima, il frodatore fiscale, non pagando le tasse, pone sulle spalle degli altri maggiori costi da pagare, ovvero imposte più alte. Il problema è risentito soprattutto da chi percepisce un reddito fisso, le cui imposte vengono trattenute direttamente.
Per contrastare questo problema bisogna che ognuno di noi inizi quotidianamente dal suo piccolo. Anche se i controlli ci sono e chi è stato scoperto ha pagato tutto con gli interessi, sono ancora tanti quelli che non sono stati scovati. Perciò dovremmo esigere lo scontrino o la fattura ogni
volta che acquistiamo qualcosa o percepiamo un servizio. Molto spesso non li richiediamo perché non abbiamo nessun tornaconto, o perché ci viene offerto uno sconto senza. Se però i consumatori potessero scaricare una percentuale delle spese per i beni di consumo, avrebbero più interesse a chiedere lo scontrino e la fattura, e l’evasione si ridurrebbe in modo drastico
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