Traccia:
Inventa una fiaba in cui siano presenti le seguenti funzioni: divieto/ allontanamento/ infrazione/ partenza dell’eroe/ lotta/ lieto fine.
Svolgimento:
C’erano una volta un re e una regina, i quali diedero alla luce Ilarinda, ma durante il parto la madre morì, lasciando solo il re e la piccola bambina. Una donna malvagia del vicino reame fece di tutto per far innamorare il re e ci riuscì, grazie a degli intrugli d’amore, che sapeva preparare benissimo. La bimba crebbe e la matrigna non sopportava la sua presenza, perché buona e bella, era amata da tutti. Un giorno le chiese: “Bella Ilarinda, puoi andare nel vicino regno a comprare una rarissima stoffa, con cui voglio cucire il tuo vestito da sposa, ma non passare per il sentiero, passa per la foresta incantata, sennò arriverai a notte fonda e io non posso proprio aspettare”. Ilarinda furbamente non seguì il suo consiglio perché sapeva che c’erano strane creature nella foresta incantata, seguì il sentiero e arrivò nel vicino reame. Dalla finestra il principe Petrobaldo la vide e rimase colpito della sua bellezza, la rincorse e la trovò. Anche Ilarinda ricambiò il suo interesse e subito decisero di andare a chiedere a suo padre il permesso di sposarsi, e portarono anche la famosa stoffa alla matrigna. Quando quest’ultima li vide entrare capì cosa stesse per succedere, allora li accolse per prima, e cercò di non farli incontrare con il marito. “Mi hai portato la stoffa e non solo” disse accigliata “anche un futuro marito”. Lei rispose: “Ma matrigna mia, mi sono innamorata di quest’uomo e me lo voglio sposare”.
La matrigna rispose: “Bene, dammi la stoffa così ti farò un bel regalo di nozze!”. Corse nella sua stanza e maledisse la stoffa con una formula. La matrigna le portò la stoffa e come Ilarinda la toccò le si appiccicò addosso, impedendole così di farsi toccare da ogni essere umano. “Che mi hai fatto? Perché fai questo? Cosa ho fatto di male?”. Ella incattivita rispose: “tu non ti sposerai mai lo decido io!” e rinchiuse la principessa nella torre. Il principe venne cacciato dalle guardie, tornò a casa e consultò una maga, che gli disse che l’unico modo per spezzare la maledizione era quello di prendere la stessa stoffa e passare la maledizione da quella della principessa alla nuova. Il mercante delle stoffe era appena andato via dal palazzo e lui lo dovette cercare, finalmente lo raggiunse. “Ti do tutto quello che vuoi in cambio della stoffa”. Lui gliela diede, e galoppò a più non posso verso la torre della principessa: “Ilarinda, Ilarinda, sono Petrobaldo, esci dalla finestra, dimmi qual è il testo della maledizione, se la pronuncerai, su questa nuova stoffa passerà”. Lei, incredula, gli disse: “Se la donna non vuoi far sposare, la maledizione su questa stoffa dovrà andare”. Ed ecco che da Ilarinda si stacca la stoffa. Petrobaldo corre subito dentro il castello e vedendo la matrigna le salta alle spalle e la veste con la nuova stoffa maledetta: “No, cosa hai fatto? Mi si attacca tutta addosso. Maledetto!”. Lui per tutta risposta: “Ben ti sta. Io amo Ilarinda e la voglio sposare a tutti i costi”. Così Petrobaldo liberò Ilarinda dalla torre e finalmente si sposarono e vissero felici e contenti.
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