Tema svolto su emancipazione e diritti delle donne
In occasione della festa della donna di sicuro a scuola parlerete della condizione femminile attuale e di quanto sia ancora difficile essere donna al mondo d’oggi. Nonostante anni di lotte, ancora oggi non si sono superati alcuni schemi mentali maschilisti e in alcuni paesi si fatica a riconoscere il ruolo delle donne nella società. In questo articolo vi forniremo un esempio di tema svolto sui diritti e l’emancipazione femminile, in modo da avere qualcosa a cui ispirarsi per i compiti a casa.
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Tema sui diritti delle donne: introduzione
Essere donna non è semplice neanche a giorni nostri. Di certo nessuna donna vorrebbe tornare indietro nel tempo, quando era considerata semplicemente “l’angelo del focolare”, quando nella società non aveva alcun peso sociale o politico. Sono state tantissime le donne che, in un modo o nell’altro, hanno lottato e sono riuscite ad ottenere quei diritti che oggi sembrano scontati. Ed è proprio grazie a loro, grazie ai loro sacrifici e alla loro tenacia che adesso si è raggiunta la quasi parità dei sessi.
Tema su diritti ed emancipazione femminile
Sebbene nel corso della storia ci siano esempi femminili di emancipazione, la coscienza dei propri diritti da parte delle donne è avvenuta tra Ottocento e Novecento, partendo dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna e proseguendo poi con gli altri paesi occidentali. Le richieste femminili dell’epoca riguardavano principalmente il diritto di voto e l’uguaglianza civile ed economica tra uomo e donna. Questa presa di coscienza cambierà per sempre non solo il modo di essere donna, ma anche la famiglia, il mondo del lavoro, la scuola e la politica. Nel corso dell’Ottocento e fino ai primi anni del Novecento le donne riuscirono a conquistare spazi nella società e nella politica: il voto, l’istruzione, lavori considerati prerogativa maschile, libertà nei costumi e nell’abbigliamento, gestione del tempo libero, relazione con il coniuge. Dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta nacquero le teorie femministe che rafforzarono ancora di più l’identità femminile. Possiamo dire che tutto nacque con gli ideali di uguaglianza e libertà della rivoluzione francese: Olympe de Gouge, scrittrice francese, propose una carta dei diritti della donna, una sorta di regolamento che tutelasse la donna dai dominio maschile. Tuttavia, Olympe venne processata e condannata qualche anno dopo alla ghigliottina. Nel 1804 il Codice Napoleonico ribadiva di nuovo l’inferiorità femminile. In Gran Bretagna operava invece Mary Wollstonecraft, una rivoluzionaria che nel 1792 chiedeva il diritto all’istruzione e al lavoro. E proprio in Inghilterra il movimento femminista si affermò con forza, in particolare durante la rivoluzione industriale. Le donne ottennero di lavorare in fabbrica, ma erano sottopagate e maltrattate. I movimenti femministi organizzati allora rivendicavano la parità di salario, il diritto al voto, il rispetto nel lavoro e la possibilità di poter frequentare tutte le scuole. La svolta però si ebbe durante la prima guerra mondiale, quando le donne, in assenza dei mariti che erano andati a combattere, presero coscienza della loro forza e della loro importanza all’interno della società. Nel primo dopoguerra ci furono i primi cambiamenti e in alcuni paesi le donne cominciarono ad ottenere il diritto al voto: in Italia bisognerà aspettare il secondo dopoguerra.
Conclusione Tema sui diritti delle donne
La strada per i cambiamenti era ancora lunga: negli anni Cinquanta molte donne erano ancora relegate in casa e anche se potevano frequentare scuole e università non erano trattate al pari dei loro compagni. Partirono quindi dagli Stati Uniti le proteste femminili: adesso le donne rivendicavano la libertà sessuale, l’uguaglianza nel lavoro, la possibilità di scegliere la propria carriera. Dopo proteste e manifestazioni sono arrivati i primi risultati e ad oggi possiamo dire che i cambiamenti ci sono stati, ma ancora c’è molto da fare per debellare la visione maschilista della società.
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