Traccia:
Autobiografia: descrivi un giorno importante della tua vita
Svolgimento:
Un giorno importante della mia vita può essere stato quello del 19 settembre di quest’anno, quando ho iniziato a frequentare le scuole medie. Ero così emozionata quel giorno, non sono riuscita a fare neanche colazione. Andavo finalmente alla “scuola dei grandi”! Gli insegnanti li dovevo chiamare professori e non maestri, avrei fatto conoscenza con nuovi compagni di classe e la struttura era completamente nuova. Appena varcata la soglia della scuola il cuore mi batte forte, e chiedo al bidello quale fosse la I B, lui me la indica come la prima a sinistra. Entro in classe e mi siedo con Francesca, mia compagna storica e migliore amica delle elementari. Iniziamo a chiacchierare dell’estate, ma soprattutto di quanto siamo emozionate ad essere a scuola quel giorno, iniziamo già a scrivere frasi sui diari di entrambe, le faccio vedere i quaderni e le matite nuove.
Si siedono anche i miei compagni e ne vedo parecchi della mia vecchia classe, una quindicina più o meno. In tutto però siamo 23, due bocciati, tre stranieri, e tre ragazzi nuovi che vengono dal paese accanto. La professoressa di italiano è la prima ad accoglierci, fa l’appello e chiede ad ognuno di noi da dove veniamo, se ha avuto come alunno un fratello o una sorella di noi, ci detta l’orario provvisorio e ci fa qualche domande per cercare di capire come siamo.
Quando giunge il momento della ricreazione iniziamo a fare conoscenza tra compagni nuovi. Io sono una persona socievole e subito chiedo agli stranieri da dove vengono: uno è indiano, uno marocchino, uno cinese. Sono in Italia da due anni e si trovano molto bene e a me piace parlare con loro, sono contenta che siano in classe con noi, così posso fargli mille domande sulle loro usanze e costumi, e poi sembrano essere davvero bravi ragazzi. Dopo la ricreazione, viene a conoscerci il professore di matematica, e già ero terrorizzata all’idea di incontrarlo perché io non sono molto brava in questa materia. Lui ci ha detto che per i primi tempi farà dei test per capire a che livello siamo e poi inizieremo con spiegazioni e interrogazioni. All’ultima ora invece conosciamo l’insegnante di educazione fisica, che ci porta in palestra per conoscerci e fare un po’ di movimento fisico e giochi. Iniziamo a giocare a pallavolo maschi e femmine e finalmente la mia emozione si calma. Prendo confidenza con tutti, anche se al momento ci chiamiamo per cognome, infatti pare che si usi così alla scuola media, ma io non riesco a pronunciare i nomi dei miei compagni stranieri. Tra l’altro uno di loro sembra davvero molto carino, ci farò un pensierino. Torno a casa tutta soddisfatta, prendo il mio diario e annoto con un cerchietto rosso questa data che per me sarà importante per tutta la vita, perché mi sento diversa, grande e quasi più responsabile. Dovrò fare bella figura a scuola, sia per i mie genitori che per i professori. La scuola media è importante e io sono contenta e felice di affrontarla nel migliore dei modi.
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