Tesina - Apollo, Dioniso e la Musica - Studentville

Tesina - Apollo, Dioniso e la Musica

analisi di varie espressioni dell'arte musicale in relazione a concetti espressi dal filosofo nietzsche e idee personali

Tesina: Umanistica[br] Di: Andrea L. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Introduzione “Nel canto e nella danza l’uomo si palesa come membro di una comunità superiore: egli ha disimparato a camminare e a parlare, e danzando è in procinto di volarsene via nell’aria. Nei suoi atteggiamenti parla la magia. E come frattanto gli animali ora parlano e la terra dà latte e miele, così anche da lui risuona qualcosa di soprannaturale: egli si sente come un dio, e ora egli stesso incede rapito e sublime, come vide in sogno incedere gli dèi. L’uomo non è più artista, è divenuto egli stesso opera d’arte” (Nietzsche, “La Nascita della Tragedia”) La Nascita della tragedia La Nascita della Tragedia dallo Spirito della Musica (Die Geburt der Tragödie aus dem Geiste der Musik, 1872) è la prima opera matura di Friedrich Wilhelm Nietzsche, dedicata al musicista Richard Wagner. È un libro filosofico, filologico, e inoltre presenta una “metafisica da artisti”: a tale proposito riportiamo alcune frasi scritte dallo stesso Nietzsche nel “Saggio di un’autocritica”, prefazione che sostituì nell’edizione del 1886 la “Prefazione a Wagner” delle precedenti edizioni. “Un libro per iniziati, quasi una “musica” per quelli che, battezzati alla musica, sono legati fin dal principio a comuni e peregrine esperienze artistiche; quasi un segno di riconoscimento per i fratelli in artibus: un libro orgoglioso ed entusiastico che fin da principio si tiene lontano dalle “persone colte” anche più che dal profanum vulgus”; “ricorre sovente la tesi allusiva, che l’esistenza del mondo non si giustifica altrimenti che come fenomeno estetico”; “un dio artista affatto istintivo e amorale, che nel costruire come nel distruggere, nel bene come nel male, intende uniformarsi al suo capriccio e alla propria gloria di dominio, e che, creando mondi, si libera dalle pastoie della pienezza e dell’esuberanza e dalla pena delle contraddizioni che in lui si avviluppano”; “Tornerà forse come indecoroso il veder preso tanto sul serio un problema estetico, ove non siano in grado di riconoscere nell’arte nulla più che un piacevole superfluo, che un accompagnamento di sonagli alla “serietà dell’esistenza” cui si può ben rinunziare: quasi che poi nessuno sapesse cosa significhi, in questa contrapposizione, la “serietà dell’esistenza”.” Il filosofo tedesco esamina in questa opera l’origine della tragedia greca, che egli individua nel solo coro ditirambico (il ditirambo era una composizione poetica corale, dove poesia, musica e danza erano fusi insieme e tutti e tre indispensabili in ugual misura; una danza collettiva eseguita in

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti