Tesina: Tecnica[br] Di: Erica C. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]UNA PREMESSA: La prima domanda che mi è stata posta da molti quando ho comunicato loro l’argomento della mia tesina è stata: non è "superato" parlare di tv e bambini nell’era di Internet, dei videogiochi, di youtube? Se volessi mettere in guardia nei confronti della tv o, peggio, condannarla tout court, sì, lo sarebbe. Ma il mio intento è completamente diverso. Cosa mi propongo di fare? Su quali basi? Ciò che ha destato il mio interesse nel rapporto fra l’infanzia e lo schermo televisivo è stato il ruolo sociale che questo ha svolto, catalizzando l’immaginario mondiale. Questa suggestione ha agito profondamente sul pubblico infantile, dando il via a quei fenomeni di "abuso televisivo" tanto criticati dai cosiddetti "apocalittici". allo stesso tempo però il mezzo televisivo si è configurato come un profondo fattore unificante della popolazione italiana, trasmettendo valori comuni, un’unica lingua, chiari modelli. E’ lecito così affermare che questo mezzo sia stato il primo a suggerire la possibilità di una media-education, di una formazione visiva affiancata a quella verbale, aprendo la via a tutta la tecnologia successiva. Ultimo ma non meno importante motivo di questa mia analisi è il fatto che sul fenomeno televisivo siano già state effettuate moltissime ricerche scientifiche, psicologiche e sociologiche, e molte riflessioni condotte da illustri intellettuali. Tutto questo costituisce un solido punto di partenza per il mio ragionamento. IL DIBATTITO IN CORSO NellâEuropa ferita dai totalitarismi la morte imperante coinvolge in profondità il mondo etico di ciascun individuo, svuotando di significato lâimpalcatura valoriale che aveva precedentemente caratterizzato lâintera cultura occidentale. Nel deserto morale lasciato dalle guerre mondiali la necessità primaria del singolo e delle istituzioni è quella di ricostruire una cultura comune e condivisa: il boom economico degli anni â50 affianca e accelera questo processo, soprattutto tramite lâimprovvisa diffusione del mass medium per eccellenza, la televisione. Essa, la scatola magica, come la definisce Renata Metastasio , collabora alla creazione di un immaginario globale, pilotato da quelle che sono le principali esigenze commerciali e basato su messaggi del tutto innovativi, dagli effetti inizialmente imprevedibili, che possono costituire aiuto o disturbo nei confronti dei progetti educativi convenzionali.
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