Tesina: Umanistica[br] Di: Mirko P. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Il percorso scelto può essere paragonato ad un viaggio, immersi nel pensiero di uno dei più grandi autori del novecento, George Orwell, allâinterno delle cui opere si può trovare uno squarcio quanto mai fedele della storia del nostro secolo. Il mio studio su Eric Arthur Blair (il cui pseudonimo è George Orwell) ha come punto di partenza la Catalogna, regione Catalana in cui Orwell ha avuto modo di vivere nel terribile triennio â36-â39. Lì combatté la sanguinosa guerra civile in seno al corpo di volontari delle Brigate Internazionali, ed in questo modo conobbe la guerra. Come lui steso dirà nelle pagine del suo diario-reportage âOmaggio alla Catalognaâ, si trovò a vivere in un contesto diverso, talvolta valido, talvolta putrido. La prima parte del diario è sovrastata dalla bellezza dellâideale per cui si combatteva, un ideale definito da Orwell come estremamente valido, e nella difesa della libertà da parte della minaccia fascista rappresentata dal generale Francisco Franco. Ben presto, però, il suo modo di pensare muterà , ed al suo odio per i gruppi fascisti ed allâamore per la loro giusta causa, si inserirà un terzo aspetto, che lo segnerà al punto da essere la base su cui si strutturerà il suo pensiero. Nellâopera si presenterà sempre più una terza minaccia, che avrà lâaggravante di risultare un tradimento agli ideali anti-fascisti ed a quelli del vero socialismo, non ancorato ad interessi oligarchici ma solo a valori di uguaglianza e solidarietà . Questo spettro, le cui sembianze sono quelle della fazione filo-stalinista presente allâinterno della Spagna, sarà per Orwell la ragione principale della sconfitta in guerra, e spianerà la strada allâavvento del regime franchista cominciato nel 1939. La guerra da cui Orwell ben presto sarebbe fuggito, andava però ben oltre ciò che spesso sâintende come âil teatro di prova della Seconda Guerra Mondialeâ, e dal suo interno aveva, oltre alla drammatica spaccatura tra uomini e donne della stessa patria, anche atti di pura barbarie. Tra le testimonianze di questa guerra mi sento di citare in particolar modo due personaggi: il primo è il poeta Federico Garcìa Lorca, arrestato e fucilato pochi giorni dopo lo scoppio della guerra per opera dei franchisti, ed il tutto per aver semplicemente manifestato il suo credo Repubblicano ed il suo sdegno per i vuoti ed esecrabili ideali nazionalisti. Il secondo è il pittore spagnolo Pablo Picasso, in particolare nella sua âGuernicaâ, opera intensa come poche ed ispirata al bombardamento dellâomonima cittadina perpetrato dalla Lutwaffe tedesca durante la guerra civile. Oltre al fatto che siano presenti tutti i più importanti aspetti della pittura di Picasso, possiamo notare come tutta la opera, complici i molti riferimenti simbolici quali il Minotauro o il Lume della Ragione, assuma un significato universale, di disgusto contro ogni guerra ed ogni barbarie umana.
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