Tesina: Umanistica[br] Di: tea A. [br] Tipo Scuola: Liceo Linguistico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Ho deciso di analizzare lâargomento di questa tesina, LA GOLOSITAâ, dopo aver scoperto, devo ammettere con sommo dispiacere di essere intollerante a due delle sostanze maggiormente diffuse negli alimenti che consumiamo tutti i giorni: il lievito e il cacao. Per una golosa impenitente quale sono, rinunciare a PANE e NUTELLA non è stata unâimpresa da poco! Specie se si considera che insistenti spot pubblicitari inneggianti agli aspetti positivi di cibi light e bevante a zero calorie, si alternano ad efficaci campagne di marketing sostenute da importanti aziende dolciarie (Ferrero, Perugina, Motta, Barilla solo per citarne alcuni) unite a colossali catene di fast-food. Nel frattempo però in edicola fanno bella mostra di sé decine di testate giornalistiche che settimanalmente ci propinano i consigli, a loro dire, migliori per conquistare con pochi (?) sforzi la perfetta forma fisica, soprattutto se ci troviamo in prossimità dellâestate e dobbiamo superare la fatidica temutissima âprova bikiniâ. Ricapitoliamo: da una parte la ricerca spasmodica di un âinvolucroâ perfetto, il nostro corpo, dallâaltra il fenomeno preoccupante dellâobesità in costante crescita nel mondo occidentale. Che significato possono avere, mi chiedo, in tutto questo, espressioni come EDUCAZIONE ALIMENTARE, NUTRIZIONE SANA ED EQUILIBRATA, DENOMINAZIONI D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) e D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)? â¦E GLI ALTRI? Fortunatamente oggi esistono voci contro corrente alle comuni abitudini di una cattiva alimentazione. Eâ il caso di un professore di Matera che allâinizio dellâanno scolastico 2007-2008 ha imposto agli alunni della sua classe di bandire totalmente merendine e leccornie varie dalla âdieta scolasticaâ, nonché il tanto sospirato intervallo. Unâiniziativa rivolta tanto ai giovani quanto ai genitori che si sono trovati a dover assistere alla âterapia di gruppoâ scolastica, increduli della coinvolta partecipazione dei figli da sempre ostili a frutta e yogurt. Un articolo
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