Tesina: Scientifica[br] Di: roberta C. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Introduzione La mia riflessione sul dono è nata dallâincontro casuale con un testo di Marcel Mauss, il âSaggio sul dono, forma e natura dello scambio nelle società arcaicheâ. Cosâè per noi, uomini e donne della società capitalistica, il dono? Qual è il significato che ad esso noi attribuiamo? Da un lato vediamo che nel sistema malesiano preso in considerazione da Mauss, lâuomo prestigioso deve possedere, come accade in tutte le parti del mondo, ma il suo prestigio sta nel donare generosamente. Dallâaltro lato invece la nostra formazione culturale ci insegna che, affinché la società funzioni bene, ciascuno deve perseguire il proprio interesse egoistico; nonostante ciò il dono non è scomparso dalla nostra vita e si nasconde nel nostro agire. Ma qual è la differenza tra donare e contraccambiare? La differenza sta nellâassenza di costrizione, quindi nella libertà dellâagire. Un esempio può essere fornito dai donatori di sangue che donano una parte di sé senza ricevere nulla in cambio, se non la gratificazione personale che viene da quel gesto. Inoltre il dono implica una forte dose di libertà . Eâ interessante la definizione che dà Jacques T. Godbout: âDefiniamo dono ogni prestazione di beni e servizi effettuata, senza garanzia di restituzione, al fine di creare, alimentare o ricreare il legame sociale tra le persone.â La logica del dono vuole anche che, per una cosa donata, se ne riceva unâaltra e questo donare-ricevere innesca una spirale di riconoscenza che non annulla il debito tra i soggetti coinvolti. Questo bisogno di dono – riconoscenza raggiunge la punta estrema nel dono di sé, e per noi, uomini del XXI secolo, nella donazione di organi. Questa è una scelta che ciascuno di noi deve fare in vita, anche se riferita al âpost mortemâ. Ed ecco che entriamo in un campo delicato, in cui, al di là delle considerazioni personali, è dâobbligo dare uno sguardo alla situazione e alla normativa italiana.
- Tesine