Tesina - Il passato: complessità dell'interpretazi - Studentville

Tesina - Il passato: complessità dell'interpretazi

il mio percorso prende in esame la complessità dell’interpretazione del passato. nell’introduzione sul mestiere dello storico e sul senso della storia ho considerato, in particolare, la nuova concezione della storia elaborata dagli annalisti franc

Tesina: Umanistica[br] Di: Vittorio R. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]IL LAVRO DELLO STORICO. L’oggetto della storia – il passato- non c’è, non si presenta ai nostri occhi se non attraverso tracce, resti, testimonianze, documenti. La narrazione storica è sempre (o spesso) segnata dal punto di vista dello storico, il quale, nella ricostruzione del passato, non può prescindere dalle domande che il suo tempo gli suggerisce. Come afferma Benedetto Croce, la storia è sempre “storia contemporanea”. La storiografia tradizionale, dominata dal mito della oggettività, si fondava su una nozione ristretta del fatto storico: il fatto era per essa l’evento in sé significativo, da ricostruire nella sua oggettività. Ad innovare la prospettiva storica è stata soprattutto la scuola di storici francesi raccolta a Strasburgo intorno alla rivista Annales (siamo verso la fine degli anni ’20): tra i suoi maestri Marc Bloch e Fernand Braudel. Scopo della ricerca storica è la ricostruzione del passato al fine di comprenderlo, non di giudicarlo. Il giudice – ricorda B. Croce- valuta uomini che sono in grado di difendersi, mentre lo storico ha di fronte a sé “uomini entrati nella pace del passato che non sopportano altro giudizio che quello che penetra nello spirito dell’opera loro e li comprende”. Una parola domina e illumina i nostri studi: “comprendere”. Non diciamo che il buono storico è senza passioni; ha per lo meno quella di comprendere. Parola, non nascondiamocelo, gravida di difficoltà, ma anche di speranze. Soprattutto, carica di amicizia. Persino nell’azione, noi giudichiamo troppo. E’ così comodo gridare: “Alla forca!”. Non comprendiamo mai abbastanza. Colui che differisce da noi – straniero, avversario politico – passa, quasi necessariamente, per un malvagio. Anche per condurre le lotte che si presentano come inevitabili, occorrerebbe un po’ più di intelligenza delle anime; e tanto più per evitarle, quando si è ancora in tempo. La storia, pur che rinunci alle false arie di arcangelo, deve aiutarci a guarire da questo difetto. E’ una vasta esperienza delle varietà umane, un lungo incontro degli uomini. La vita, al pari della scienza, ha tutto da guadagnare da che questo incontro sia fraterno. M.BLOCH, Apologia della storia

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