Tesina: Umanistica[br] Di: Alberto D. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]I discorsi riguardanti lâappartenenza dellâuomo si sono susseguiti continuamente nella storia della filosofia, dai tempi più remoti fino al dibattito contemporaneo: già nellâantica Grecia era presente chi metteva in discussione lâappartenza o meno dellâuomo al mondo fisico, sulla base della realtà fenomenica del corpo ma anche dellâastrattezza metafisica dellâanima. Ciò che si prenderà ora in considerazione parte da uno dei cardini della filosofia che va dallâUmanesimo in poi: lâappartenenza dellâuomo al mondo e la sua centralità allâinterno di esso. In virtù di questo principio fondamentale, lâinteresse primario della speculazione filosofica si discosta dalla natura, e quando questa viene affrontata è soltanto in funzione della ricerca dei metodi per lâindagine conoscitiva dellâuomo (cosa che accadde durante la Rivoluzione Scientifica). In particolar modo durante lâetà dellâIlluminismo compito della filosofia è far sì che lâuomo, in virtù della sua ragione, << esca dal suo stato di minorità , che egli deve imputare a se stesso>>. Dopo secoli di oscurantismo, lâuomo si propone di raggiungere il suo massimo grado di esaltazione, libero da ogni tipo di fede religiosa o di superstizione millenaria priva di fondamento, e può finalmente enunciare i suoi diritti inalienabili di libertà , uguaglianza, fratellanza e pensiero. In virtù di questa nuova visione, lâuomo allâinterno dello Stato e nella società civile non è più un suddito, sottomesso ad un principio di autorità divino ormai tramontato, ma è cittadino con pieni poteri e diritti, che nel moderno concetto di democrazia tripartita (Potere esecutivo, legislativo, giudiziario) assume il suo più alto valore. Le ripercussioni storiche del movimento sono evidenti in Europa nella Rivoluzione Francese, che nelle sue fasi iniziali trova lâappoggio di unâintera generazione di intellettuali borghesi che vedono finalmente applicati i principi del pensiero di un intero secolo. Una delle cause del crollo di questo processo storico che sembrava ormai inarrestabile è da imputare sicuramente allâidea di esportazione (a dir poco forzata e violenta) della Rivoluzione: una delle idee centrali del pensiero illuministico è infatti il cosmopolitismo, lâidea di superamento delle barriere geografiche e culturali ereditate dal passato, in nome della creazione di una comunità globale della ragione, in cui lâuomo fosse non solo cittadino del proprio Stato ma cittadino del mondo.
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