Tesina: Umanistica[br] Di: Tamara M. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]La poetica delle réverie( da réve, sogno) cioè del sognare, nasce nella Francia della seconda metà del XIX sec. ed è legata alla riflessione sulla funzione della poesia che viene svolta in quei decenni da diversi importanti poeti, primo fra tutti Charles Baudelaire nella sua raccolta âI Fiori del Maleâ. Il sogno è stato uno degli elementi poetici fondamentali del romanticismo. Eâ stato pienamente funzionale allâestetica romantica che proponeva, in luogo di una precisa attenzione al reale, come aveva fatto lâilluminismo, la fuga verso un mondo maggiormente perfetto e privo di contraddizioni. Réverie e sogno, non sono però la stessa cosa. Se il sogno appartiene alla notte, la réverie appartiene al giorno. Nel sogno, il sognatore è passivo, vittima di un suo lato inconscio che può rivelare di lui anche elementi che preferirebbe non conoscere. Nella réverie invece il sognatore è, almeno in parte, padrone del suo fantasticare.Gioca con delle immagini, le fa lievitare e le fa diventare i propri simulacri. Nella réverie i sensi si scambiano di posto in una continua sinestesia, come nelle Correspondances di Baudelaire.Ma che succede se la réverie si trasforma in sogno. âAttraverso questa zona confusa i fantasmi ci portano senza che ce ne accorgiamo(â¦.)se il sognatore di réveries si lascia prendere dalla sonnolenza la sua réverie scivola via, si perde nelle sabbie del sogno, come i ruscelli nel deserto. Il posto è libero per un nuovo sogno, un sogno che, come tutti i sogni notturni, ha un inizio improvvisoâ Scriverà Paul Valery ai primi del â900. Ecco, possiamo dire che il mondo romantico aveva coltivato la réverie, come in seguito farà – o tenterà di fare- il simbolismo. In mezzo, i poeti maledetti avevano mostrato con quanta facilità si potesse precipitare di colpo nel sogno,un sogno che preferiremmo non fare. Non a caso Valery parla di essi come di âréveries che scendono la cattiva chinaâ.
- Tesine