Tesina: Scientifica[br] Di: federica A. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Lâuomo è lâinterprete della realtà per eccellenza. Questa condizione è unica e privilegiata in quanto presuppone il possesso di unâintelligenza, una coscienza delle cose. Poco importa se è un attributo propriamente umano o se è condiviso da forme di intelletto lontane anni luce e a noi sconosciute: ciò che conta è esistere, e poter capire di essere. Questo lavoro è per me un tentativo di celebrare la vita e lo slancio dellâuomo verso la conoscenza. Perché credo fermamente che lâassunzione di autocoscienza intesa come patrimonio della nostra intera umanità sia in un certo senso lâesito a cui aspira lâuniverso. In effetti la condizione di coscienza non è necessaria alla logica del mondo: siamo unâeccezionalità non giustificabile da modelli matematici, Sartre affermò che âlâuomo è unâinutile passioneâ; e proprio questo può rappresentare una prova indiretta del finalismo dellâuniverso. Non possiamo negare che la vita è un fenomeno alquanto improbabile, dal momento in cui le moderne conoscenze ci parlano di infiniti universi e sostengono contemporaneamente che probabilmente soltanto il nostro offre condizioni per la nascita di forme di vita, e soprattutto intelligenti. Attraverso un percorso scientifico cercherò pertanto di dimostrare che proprio quando il varco tra la domanda âcome ha avuto origine tutto?â e la sua risposta sembra valicabile grazie alla scienza (pensiamo alle più moderne teorie di fisica particellare e astrofisica, a cui proverò azzardatamente a dare accenno), la scienza stessa pone le basi per il suo superamento in quanto non è capace di negare lâesistenza di un âprincipio generatoreâo più elegantemente di un Apeiron,e sembra possibile recuperare il valore dellâantropocentrismo. In sostanza si tratta della diatriba secolare fra razionalismo e teologia(in senso lato) che qui sembra accedere finalmente ad un punto di raccordo. In particolare la cosmologia, che personalmente ritengo la porzione della fisica più affascinante e misteriosa, sembra condurre direttamente alla filosofia: gli astrofisici ricordano oggi gli antichi filosofi greci che cercavano con uguale slancio di comprendere lâanima razionale e quella metafisica della realtà . Scrive a tal proposito J.J. Sanguineti: âla contemplazione del cielo stellato, nella sua matematica e sicura armonia, era tradizionalmente(anche per Kant) quasi una forma plastica che facilmente rapportava la mente
- Tesine