Tesina: Umanistica[br] Di: Giorgio R. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Introduzione Essendomi ridotto a metà aprile con 3 idee in testa ma niente di scritto ho dovuto scartare le idee di "Indecisione" e "Numerologia" come titoli per la tesina perché giudicati troppo "rischiosi" per una maturità . Mi restava dunque "Il senso comune e la fallibilità " come terza opzione ma, non essendone completamente convinto, dopo una serie di libere associazioni che non saprei spiegare, sono arrivato al "Gioco" (con cui tra l’altro non ha nulla a che fare), argomento che mi sono accorto avrebbe toccato gli scacchi, una mia passione. Essendo âIl Giocoâ un titolo un troppo generale e vago ho deciso di restringere il campo, anche per rendere la tesina un po’ meno ambiziosa. Volevo costruire un percorso guidato da un filo logico che non fosse il solito elenco, magari cronologico, di tutto ciò con ha a che fare con il gioco. Lo schema della mia tesina consiste nello sviluppare con analogie e collegamenti il rapporto che intercorre tra il gioco e le sue regole (a livello astratto) con altri ambiti della conoscenza. Non porto avanti una vera e propria tesi argomentandola per arrivare a conclusioni filosofiche o sociologiche spicciole che, a mio parere, risulterebbero pretenziose ed inevitabilmente riduttive (come spesso accade). L’intento è dunque quello di proporre una panoramica di come diversi pensatori o correnti di pensiero si sono appoggiati all’analogia con il gioco (e spesso con gli scacchi) per esprimere le loro idee. Alcuni dei collegamenti da me proposti saranno banali, altri, spero, più originali e meno abusati. Sebbene i miei interessi vertano maggiormente verso argomenti scientifici, filosofici ed epistemologici, la tesina è risultata principalmente umanistica. Parlerò infatti di due autori italiani, un filosofo, due correnti artistiche ed alcuni matematici per il loro contributi alla filosofia della matematica. Dal titolo è lecito pensare che parlerò della teoria dei giochi in realtà ho deciso di escluderla; in primo luogo non si sarebbe inserita nel taglio che ho voluto dare all’argomento e poi perché avrebbe compromesso quella fluidità che ho cercato di conferire alla tesina. Il lavoro finale è risultato relativamente breve. Non ho ritenuto necessario dilungarmi in specificazioni eccessive e ridondanti né ho voluto riportare passi superflui dai libri. Ho privilegiato l’essenziale a costo della possibilità rendere la…
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