Tesina - Oltre le colonne dErcole - Studentville

Tesina - Oltre le colonne dErcole

la tesina mette in evidenta i particolari limiti che ogni materia ha, o mette in luce più semplicemente i limiti che un idea ha (come l'idea di dio).

Tesina: Scientifica[br] Di: Matteo M. [br] Tipo Scuola: Liceo Scientifico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br] D a dove è nato l’universo? Come si sono sviluppate le condizioni per l’evoluzione della vita? Com’era l’universo miliardi di anni fa? Sono forse le domande più complesse che l’uomo possa farsi, e quelle che probabilmente mai avranno una soluzione certa….di esse possiamo dire rappresentano un po’ il limite di quella che può essere la conoscenza umana, ma come per ogni domanda che l’uomo si è posto si sono accumulati esperimenti, ipotesi, teorie; alcune dimostrate scientificamente, altre forse impossibili da dimostrare. La questione sull’evoluzione dell’universo fino a Newton restò arenata su posizioni e congetture poco credibili, ma fomentate da religioni che trovavano in queste teorie anche un fondamento scientifico per la loro fede. Isaac Newton intuì però che l’universo non poteva essere limitato e ciclico (come volevano gli intellettuali di tutto il mondo dell’epoca) bensì doveva essere perfettamente omogeneo e infinito: doveva, perché in caso contrario le stelle sarebbero state attratte l’una dall’altra dalla reciproca forza di gravità. Ma l’ipotesi Newtoniana era ancora troppo imperfetta poiché non teneva conto delle minuscole perturbazioni che esistono nei vari campi gravitazionali. Con l’avvento del XX Secolo e delle nuove teorie dei quanti, e della relatività, la cosmologia fece notevoli passi in avanti soprattutto grazie ad Albert Einstein che progettò un modello di spazio quadridimensionale (cioè che teneva anche conto della dimensione tempo), omogeneo e statico, cioè immutabile nel tempo. Su quest’ultimo punto, però si arenò la sua teoria poiché i suoi calcoli avevano soluzione, e quindi senso, solamente se si considerava un universo in via di espansione o di contrazione. Per ovviare al problema ed eliminare la scomoda costante introdotta da Einstein, l’astronomo Hubble, studiando le galassie con il telescopio più potente dell’epoca, osservò che gli spettri della luce delle galassie erano simili a quelli della nostra galassia ma le loro linee erano spostate verso il rosso. Ciò, definito Redshift, è la prova che le galassie si allontanano da noi a una velocità notevole (1000Km/s). Successivamente, con ulteriori approfondimenti e calcoli si notò che lo spostamento delle linee verso il rosso cresce all’aumentare della distanza della galassia presa in considerazione: su questa base Hubble formulò la sua legge: Le galassie si stanno allontanando da noi con una velocità tanto più elevata quanto più sono distanti (H0= v/d dove H0 è la costante di Hubble, v la velocità di allontanamento e d la distanza della galassia in megaparsec)

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