TESTO ARGOMENTATIVO SULL’IMMIGRAZIONE: TRACCIA SVOLTA. Dovete svolgere un testo argomentativo sull’immigrazione, ma non sapete come impostarlo e come scriverlo? A differenza del tema tradizionale, il testo argomentativo invita a esprimere un’idea, un’opinione o una teoria con argomentazioni logiche e coerenti, confutando le posizioni opposte o diverse da quelle sostenute da chi scrive. Per questo motivo, un testo argomentativo è composto da una tesi e da un’antitesi. Può quindi non essere facilissimo scrivere un testo di questo tipo! Avete bisogno di una mano? Ci pensiamo noi ad aiutarvi: ecco il nostro tema argomentativo sull’immigrazione da cui prendere spunto!
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TESTO ARGOMENTATIVO SULL’ IMMIGRAZIONE: INTRODUZIONE. I fenomeni migratori sono sempre esistiti, ma è negli ultimi anni che l’Italia e l’Europa hanno assistito a un incremento esponenziale di immigrati, molti dei quali arrivati sulle nostre sponde per vie non legali, ma tramite pericolose rotte clandestine. La globalizzazione, i conflitti che hanno destabilizzato il continente africano e mediorientale, la guerra in Siria, la fame e la povertà sono alcune delle cause che spingono moltissime persone a lasciare i loro Paesi per arrivare in Europa alla ricerca di una vita migliore. Anzi, per molti si tratta dell’unica possibilità di salvezza: per questo, i migranti finiscono nella rete dei traffici gestite dalle organizzazioni criminali e si imbarcano in viaggi pericolosissimi pur di arrivare nel nostro continente. L’aiuto umanitario è dovuto e necessario, ma la polemica che impazza nei Paesi europei, alle prese con la crisi anche economica, è che non è possibile accogliere tutti e l’integrazione con numeri di persone così elevate. Tuttavia: è vero che stiamo subendo “un’invasione”, come alcuni politici nostrani tendono sempre a sottolineare?
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TESTO ARGOMENTATIVO SULL’ IMMIGRAZIONE: TESI. Il fatto che l’immigrazione sia in aumento non significa necessariamente che ci sia un’invasione. Il fatto che ci sia un’invasione, tuttavia, non comporta che non ci possano essere problemi di gestione e integrazione nel Paese (o i Paesi) d’accoglienza, ma le parole sono importanti quindi prima di parlare a sproposito è bene conoscere di cosa stiamo parlando e quali sono i dati sull’immigrazione. Nell’ultimo rapporto Ismu, con data 5 aprile 2017, si riporta che sono 24 mila i migranti sbarcati sulle nostre coste negli ultimi tre mesi, di cui 2.293 sono minori non accompagnati. Un aumento di oltre 30mila migranti giunti via mare in Europa attraverso il Mediterraneo rispetto allo scorso anno; i richiedenti asilo sono stati 24mila nei primi due mesi del 2017, il 60% in più rispetto allo stesso periodo, su un totale di 1.204.300 domande di asilo in Europa. Sebbene l’Italia sia il secondo Paese come numeri assoluti per quanto riguarda le domande d’asilo (dopo la Germania), è solamente il decimo Paese in base al numero di abitanti. Inoltre, se guardiamo alla prima emergenza del momento (definita la più grave crisi umanitaria degli ultimi 25 anni), la fuga di siriani dal loro Paese, vediamo come l’impatto sui Paesi europei sia stato minimo: l’Europa accoglie infatti solo il 3% di chi è scappato dalla guerra in Siria. Sono infatti 885mila le richieste d’asilo presentate da siriani da aprile 2011 a ottobre 2016 in Europa (sono 5 milioni i siriani che hanno lasciato la Siria), e la maggior parte delle richieste sono dirette alla Germania e alla Svezia.
TESTO ARGOMENTATIVO SULL’ IMMIGRAZIONE: ANTITESI. Chi parla d’invasione fa riferimento all’incremento (in questo caso del 30%) esponenziale degli immigrati provenienti da Africa e Medio Oriente che non sono gestibili in Italia e che andrebbero a minare la nostra società sia da un punto di vista economico che sociale. La maggior parte dei migranti, tuttavia, non aspira a rimanere in Italia, ma ambisce ad andare in altri Paesi europei, come la Germania, la Francia, il Regno Unito o la Svezia. Anche i richiedenti asilo, sebbene in aumento in Italia, non sono una minaccia in termini numerici in quanto, come abbiamo detto, siamo il decimo Paese europeo se consideriamo il rapporto numero richiedenti asilo – popolazione italiana. Il vero problema semmai è la mancanza di coordinamento con gli Altri Paesi membri per ricollocare i richiedenti asilo: al 30 marzo, sono stati ricollocati solo 4746 richiedenti asilo dall’Italia sui 34.953 previsti.
TESTO ARGOMENTATIVO SULL’ IMMIGRAZIONE: CONCLUSIONE. Il fenomeno immigratorio è certamente in crescita e ineluttabile viste anche le crisi umanitarie in atto, ma non ci sono i numeri per potere parlare di un’invasione, né può venire meno l’impegno umanitario nei confronti di chi scappa da situazioni di pericolo o si trova in balia del mare o di organizzazioni criminali che sfruttano le condizioni disagiate e di disperazione di molti. Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi come l’immigrazione, ma senz’altro il coordinamento a livello europeo è essenziale per la gestione dei flussi. È su questo aspetto e non sul razzismo becero che dovremmo concentrare il dibattito.
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