Ti.Sempronius Gracchus tribunus plebis legem tulit adversus voluntatem senatus et equetris ordinis,ne quis plus quam mille iugera agri publici possideret;sed in tantum furorem evasit ut se et Gracchum fratrem et Appium Claudium socerum triumviros ad agros dividendos crearet.Promulgavit et aliam agrariam,ut ager publicus latior fieret.Deinde ostendit se legem laturum esse,ut regis Attali pecunia plebi divideretur:nam heredem populum Romanum reliquerat Attalus rex Pergami.Tot indignitatibus senatus graviter commotus est.Quare,cum iterum tribunus plebis Gracchus fieri vellet,in Capitolio ab optimatibus occisus est,iuctus primum fragmentis subselli et inter alios qui in eadem seditione occisi erant,insepultus in flumen proiectus.
Versione tradotta
Sempronio Gracco tribuno della plebe portò una legge contro il volere del senato e l'ordine equestre, perchè qualcuno non possedesse più di mille iugeri di agro pubblico, ma cadde in tanto furore da nominare lui stesso e il fratello Gracco e il suocero Appio Claudio triumviri per dividere i campi. Promulgò un'altra legge agraria, affinchè il campo pubblico diventasse più esteso. Poi mostrò che avrebbe portato la legge affinchè il denaro del re Attalo fosse diviso alla plebe: infatti Attalo re di Pergamo aveva lasciato il popolo romano come erede. Ciò mosse una grande indignazione del senato. Per questa ragione, volendo di nuovo Gracco diventare tribuno della plebe, venne ucciso dagli ottimati in senato, colpito per primo dal frammento di un (subselli) e tra quelli che vennero uccisi in quella ribellione, fu seppellito gettato nel fiume.
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