Tipi di lettere - Studentville

Tipi di lettere

M. Cicero s. d. Curioni
Epistularum genera multa esse non ignoras sed unum illud certissimum, cuius causa inventa epistula ipsa est, ut certiores faceremus absentes si quid esset quod eos scire aut nostra aut ipsorum interesset. Huius generis litteras a me profecto non exspectas. Tuarum enim rerum domesticos habes et scriptores et nuntios, in meis autem rebus nihil est sane novi. Reliqua sunt epistularum genera duo, quae me magnopere delectant, unum familiare et iocosum, alterum severum et grave. Utro me minus deceat uti non intellego. Iocerne tecum per litteras? Civem mehercule non puto esse, qui temporibus his ridere possit. An gravius aliquid scribam? Quid est quod possit graviter a Cicerone scribi ad Curionem nisi de re publica? At in hoc genere haec mea condicio est: quamvis ea quae sentio non audeam scribere, tamen ea quae non sentio nolo scribere. Quam ob rem, quoniam mihi nullum scribendi argumentum manet, ne sim longior quam volo, utar ea clausula qua soleo teque ad studium summae laudis hortabor.

Versione tradotta

Marco Cicerone saluta Curione.
Non ignori che esistono molti generi di lettere, ma uno solo fondamentale (anche: più evidente [degli altri]), a motivo del quale è stata inventata la stessa epistolografia, per rendere edotti gli assenti se vi sia qualcosa che è interesse nostro o loro che essi conoscano. Certamente non ti aspetti da me lettere di questo tipo. Hai infatti in famiglia chi ti scrive e informa (lett. scrittori e messaggeri) sui tuoi affari (rerum), e quanto ai (lett. nei) miei non c’è davvero nulla di nuovo. Rimangono due generi di lettere, che mi piacciono molto, uno dai toni scherzosi e amichevoli, l’altro relativo a problemi importanti. Non so quale dei due (utro = lett. verso quale delle due direzioni) mi convenga meno adoperare. Dovrei scherzare con te per lettera? Per Ercole, non credo vi sia un cittadino che di questi tempi possa ridere. O forse dovrei scriverti qualcosa di ancor più serio? E che cosa Cicerone potrebbe scrivere (lett. potrebbe essere scritto da Cicerone) di serio a Curione se non riguardo allo Stato? Ma in tale genere (di lettera) questa è la mia regola: sebbene non osi scrivere ciò che penso, tuttavia non voglio scrivere ciò che non penso. Ragion per cui, poiché non mi resta nessun argomento di cui scrivere, per non essere più prolisso di quanto desidero, userò la formula conclusiva di cui sono solito (servirmi) e ti esorterò all’amore per la gloria più grande.

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