Dopo le turpitudini avvenute durante la Seconda Guerra Mondiale, come l’olocausto degli Ebrei, la sterminazione di popoli interi, si è resa necessaria la redazione di leggi che tutelassero i diritti dell’intera umanità. Nasce la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, concepita attraverso la nuova consapevolezza dell’uguaglianza tra tutti gli esseri umani; essendo tutti uguali, gli uomini del pianeta devono godere degli stessi diritti. Questa nuova concezione riscontra ancora oggi delle difficoltà. Basti pensare alle innumerevoli manifestazioni di razzismo, intolleranza e incomprensione che avvengono ogni giorno anche a livelli alti, come lo sfruttamento e il massacro di interi popoli da parte di detentori di potere (Milosevic, Saddam Hussein, Bin Laden).
Bisogna cercare di avere una più ampia apertura mentale, in modo che tutti possano accogliere senza pregiudizio le novità, il diverso e le anormalità. Nello stesso tempo, la nuova concezione di “cittadinanza planetaria” non dovrebbe portare all’omologazione e alla conseguente perdita delle diverse culture, lingue, saperi e culti.
La mentalità chiusa e la paura nei confronti delle diversità produce tante volte delle valutazioni negative e non corrispondenti alla realtà effettiva. Si creano dei confini insormontabili, e giudizi di inferiorità nei confronti di chi è diverso, insieme a pratiche razziste e intolleranti, e violazioni dei diritti universali. Ma nessun popolo ha il diritto di sentirsi superiore ad un altro, ogni civiltà nasce con una base interculturale, attraverso i contatti fra diversi tipi di cultura, aventi differenti saperi, linguaggi e religioni. Le popolazioni moderne non sono altro che il risultato di millenni di migrazioni, commistioni, scambi e contaminazioni di culture diverse.
Alcuni studiosi pensano che si dovrebbe proporre un’educazione interculturale anche nelle scuole, in modo che da piccoli si possa riconoscere la pari dignità che tutti possediamo, e di conseguenza si abbia più rispetto nei confronti dell’essere umano.
L’informazione ha un ruolo predominante nella sensibilizzazione dell’individuo di fronte a questo problema: assistiamo ogni giorno a manifestazioni di razzismo e discriminazione contro minoranze etniche, e si notano le differenze esistenti tra i diversi gruppi sociali, tra i popoli ricchi e le società povere e dimenticate.
La barriera del pregiudizio va abbattuta con un pensiero che attraversa le diverse culture, le quali tuttavia devono mantenere le singole identità, e nello stesso momento costruire intenti comunitari e condividere valori, così da raggiungere una convivenza pacifica. In questo modo ognuno ottiene il diritto alla libertà, il rispetto della propria razza e religione, e di conseguenza viene educato alla differenza e al dialogo interculturale.
Per raggiungere la tolleranza e combattere il razzismo è necessaria anche una conoscenza approfondita dell’altro, al fine di apprendere la cultura diversa e comprenderla.
Le donne e gli uomini del mondo contemporaneo sono costretti a convivere con culture diverse, e con un dialogo adeguato si potrebbe riuscire a raggiungere la piena consapevolezza
dell’uguaglianza dei diritti e della dignità, e promuovere l’idea di una nuova cittadinanza, mondiale, che valorizza le differenze, e trasmetta il senso di appartenenza allo stesso mondo, privo di confini geografici e mentali. Oltrepassando questi confini, i particolarismi, e interconnettendo le diversità riconoscendole, impareremo tutti ad accettare le disuguaglianze. I popoli che provengono da terre lontane e si stabiliscono nel nostro territorio, portano un vasto bagaglio culturale fatto di gesti, modi di vestire, accessori, saperi di vario genere. Ciò arricchisce le nostre conoscenze e la nostra cultura, apre la mente alla novità, influendo sui comportamenti che ognuno ha verso l’altro.
Nel corso di tutti i millenni l’umanità ha assistito a lotte tra i popoli diversi, destinate a determinare colui che avrebbe comandato e sfruttato l’altro. Chi vince è potente, chi perde è debole, schiavizzato, ucciso, torturato. Lo straniero che si trasferisce in un altro Paese è visto ancora oggi in modo negativo dagli autoctoni, perché ha colore e lineamenti differenti, perché crede in un Dio diverso o veste in modo strano. Ma resta il fatto che tutti siamo nati allo stesso modo e sulla stessa Terra, e pur mantenendo la nostra identità, dobbiamo cercare di convivere pacificamente sul suolo comune.
- Tesine