Tema storico. I due volti del Novecento
Il Novecento è stato un secolo pieno di eventi straordinari, movimentato e turbinoso. L’hanno caratterizzato due guerre mondiali, i grandi genocidi e l’olocausto, una guerra fredda, la minaccia della bomba atomica, il crollo del Muro di Berlino. Lo storico inglese Hobsbawm ha definito questo secolo “breve”, per la densità di questi grandi eventi che si sono concentrati in così poco tempo, e che hanno contribuito a modificare gli assetti politici ed economici del mondo, ma anche la mentalità degli esseri umani. Non possiamo però separarlo totalmente dai secoli precedenti, perché i germi della grande fabbrica, dell’industrializzazione, dello stato sociale, dei partiti, del dualismo nord-sud, del femminismo e delle organizzazioni di massa sono già presenti nel XIX secolo. Il Novecento vide come fenomeno l’avvento della società di massa, presente già nel XIX secolo, mentre iniziavano i processi di industrializzazione, il quale ha mutato la vita dell’uomo e l’organizzazione della società. Ovviamente una grande mobilitazione di massa si ebbe nelle guerre mondiali, di natura militare. Poi ci furono le mobilitazioni operaie e a quelle dei partiti ideologici, che occupavano le piazze con le loro proteste per far valere i propri diritti.
I protagonisti della storia furono proprio questi movimenti di massa, i partiti, insieme allo stato, le industrie, le banche. La società industriale, la tecnologi applicata all’economia dei consumi, il carattere globale della vita dell’uomo, l’alfabetizzazione crescente produssero una nuova mentalità, con nuovi comportamenti e interessi. Oltre al totalitarismo politico, il Novecento fu scenario di un totalitarismo di modi di vivere: con l’avvento dei mass media si ridussero le differenze di linguaggio, tradizioni e vita locale. Per esempio, chi prima conosceva solo il dialetto locale, con la diffusione della televisione e della radio riuscì a conoscere l’italiano, e gradualmente l’uso del dialetto venne abbandonato. Dopo la Prima Guerra Mondiale lo stato diventava sempre più presente nella vita dei cittadini, e la sua collettività e socialità comprimeva le singole comunità. Questa visione della stato si sviluppò nel corso degli anni Trenta, ma con la caduta del Muro di Berlino avvenne anche la fine dello stato imprenditoriale. Altro evento fu la velocizzazione dell’informazione, affidata a strumenti tecnologici sempre più avanzati. I nuovi mezzi di comunicazione, le ferrovie, le navi a vapore, gli aerei, il telegrafo senza fili infatti, abbreviarono i tempi e resero più veloci scambi, incontri, colloqui. Con la scoperta di Internet poi si sono superati i limiti dello spazio, prima insormontabili. All’inizio del secolo l’Europa era al centro del mondo, ricca di industrie avanzate, piena si personaggi che contribuirono all’affermazione delle scienze esatte, con un commercio avanzato, il sistema bancario affermato, pullulante di letterati e artisti. Anche la Chiesa aveva un ruolo in questa epoca piena di fermenti: basti pensare all’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, che invitava i cattolici ad impegnarsi di più nelle società. Creatività e inventiva furono i privilegi dell’Europa del Novecento, cosciente della sua superiorità culturale e civile. Anche gli Stati Uniti erano in grado di competere con l’Europa in questi ambiti, tanto che già dopo la prima guerra potevano considerarsi superiori.
Componenti di questo periodo non furono solo il progresso scientifico e civile, ma anche tragedie ed avvenimenti che coinvolsero tutto il mondo. Le tensioni tra i gli stati, il desiderio di supremazia, furono seguite da due guerre mondiali. Ma questa fu anche l’epoca dei regimi totalitari, dell’affermarsi del Fascismo in Italia e Nazismo in Germania. Fu l’epoca dei grandi massacri e
deportazioni di massa, a partire dall’olocausto, ma anche di massacri di interi popoli da parte di Milosevic in Jugoslavia e Saddam Hussein durante Guerra del Golfo. Ricordiamo il continuo braccio di ferro tra Russia e Stati Uniti e la Guerra Fredda. Fu anche scenario del terrorismo in Italia e dei delitti che ne seguirono, dell’affermarsi della mafia e delle atrocità commesse. Rivoluzioni per l’indipendenza percorsero il mondo: ricordiamo la lotta pacifica di Gandhi per l’indipendenza dell’India, la rivoluzione cinese di Sun Yat-sen, le lotte per l’indipendenza in Birmania, Malaysia e Indonesia, le lotte dei Kurdi, dell’Algeria e di altri stati africani.
Sono tanti gli avvenimenti del XX secolo, positivi e negativi, che hanno interessato tutta l’umanità e hanno modificato modi di pensare, di vivere, politica ed economia. Grandi menti, grandi personaggi hanno tenuto le redini del gioco, realizzando con guerre, scoperte in tutti i campi del sapere la conformazione del mondo attuale, con la coscienza e mentalità dei suoi abitanti.
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