L’Italia da sempre è un Paese ricchissimo di forme diverse di artigianato, dalla lavorazione del vetro a quella del legno, dalla ceramica ai metalli. Troviamo anche chi tesse cestini, chi lavora la pietra, chi realizza gioielli, chi lavora il sughero. Tutte queste forme di artigianato costituiscono una vera e propria ricchezza per il nostro Paese, che spesso viene sottovalutata e ignorata, soprattutto da chi vive in pieno il consumismo e la mondanità. Ma chi vive in campagna, i pastori, i contadini, chi abita nei piccoli paesi, ancora usufruisce di questi prodotti, trovandoli necessari per la vita di ogni giorno. I prodotti artigianali sono apprezzati dalla gente colta, che vede in essi la prova tangibile di una grande tradizione, e dai turisti, che li portano a casa come ricordo di una vacanza. E in effetti le bancarelle e botteghe artigiane sono una parte indispensabile del turismo italiano, insieme a un meraviglioso sfondo naturale e un grande patrimonio artistico e culturale. Ogni regione possiede una sua speciale attività che risale a tradizioni antichissime, e che viene tramandata di padre in figlio, con grande creatività e originalità. L’artigiano è depositario di antiche idee, tradizioni, valori e tecniche professionali.
Percorrendo le vie dei paesi d’Italia veniamo spesso colpiti da rumori, aromi caratteristici del luogo e provenienti da piccole botteghe. Famose in tutto il mondo sono le vetrerie di Murano, la quale vanta un tradizione antichissima: le vetrerie sono attestate già dalla fine del 1200, e i mastri vetrai erano gli unici artigiani che potevano sposare donne patrizie.
A Squillace, in provincia di Catanzaro, sopravvive ancora l’arte della ceramica artistica e della lavorazione della terracotta. Percorrendo le strade del paese sono molte le botteghe d’arte con preziose ceramiche e manufatti rustici tipici della zona. Inoltre l’istituto d’arte forma numerosi giovani in questo campo.
A Venezia molteplici sono le botteghe che realizzano maschere e costumi degli antichi veneziani. L’uso della maschera a Venezia è attestato già nel 1200, e nell’arco di tutti questi secoli molte volte il suo utilizzo è stato proibito, perché alcuni mascherati risolvevano affari sporchi e portavano avanti relazioni extraconiugali. Il 1700 fu il periodo d’oro delle botteghe di maschere le quali divennero famose in tutta Europa.
A Napoli esistono ancora botteghe in cui si creano mandolini, Cremona è famosa in tutto il mondo per i suoi violini, Fabriano per la produzione di carta.
Negli ultimi anni l’artigianato locale è stato rivalutato e molte produzioni fino a poco tempo fa sconosciute, sono state prese in considerazione non sono per l’importanza artistica e culturale, ma anche per un fattore economico e occupazionale. Molti mestieri potrebbero finire dimenticati, perché sono pochi coloro che hanno fatto una vera e propria gavetta e hanno acquisito esperienza in questo campo, e pochi sono i giovani che desiderano imparare.
Accanto all’artigianato puro delle origini oggi assistiamo all’espansione di un nuovo tipo di artigianato, quello di consumo, che produce oggetti in serie da inserire subito nel mercato. Ma il vero prodotto artigianale è tipico del luogo in cui è sempre stato lavorato e il quale vanta una lunga tradizione, e perciò lo si trova soltanto in questi posti. Inoltre molto spesso, chi per eredità possiede un laboratorio artigianale, si ritrova solamente a dover montare pezzi che non ha costruito da solo, perché incapace, e il prodotto finale non sarà del tutto originale. D’altra parte l’attuale contesto economico che tende a globalizzare il mercato pare che releghi in un piccolo spazio il lavoro artigianale. Nonostante ciò, il lavoro artigianale ha saputo adattarsi ai cambiamenti, procurandosi nuovi strumenti e macchinari, e cercando di trovare il punto di forza nella qualità e nella ricercatezza.
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