Il significato della formula di G. W. F. Hegel (1770-1831) “tutto ciò che è razionale è reale, tutto ciò che è reale è razionale” si riferisce al processo dialettico con cui il soggetto della conoscenza si appropria dell’oggetto, allo stesso modo con cui l’uomo fa la propria storia, superando l’opposizione e la contraddizione tra la ragione e la natura. La sintesi della formula hegeliana si trova nello sviluppo dello Spirito che rappresenta la razionalità della storia: tutto ciò che esiste è visto come prodotto della ragione umana e, al contempo, la ragione stessa è espressione di ciò che è reale ed esistente. Il collegamento tra la razionalità umana e la realtà delle cose è stabilito dal rapporto logico che ingloba tutto l’universo nella forma dello Spirito della storia. Ciò significa che nulla di ciò che accade è frutto di una pura accidentalità, ma è l’espressione di una logica. L’identità tra razionale e reale, dunque, significa l’identità tra pensiero ed essere e, al contempo, l’identità tra l’uomo ed il suo mondo. Quest’ultima identità può essere interpretata come appropriazione umana del mondo, in senso attivo e rivoluzionario, oppure come giustificazione della superiorità del mondo esistente in quanto giusto e provvidenziale.
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