Kafka Traccia Maturità: vita e opere

Franz Kafka: vita e opere

Franz Kafka ci ha lasciati cento anni fa, ma il suo influsso continua a catturare persone di ogni generazione. Il suo universo è una fonte pressoché infinita di stimoli e ispirazioni e, se scendessimo ancora più nel dettaglio, potremmo riconoscere innumerevoli elementi kafkiani nel mondo moderno, segno di quanto il suo pensiero resti attuale ancora oggi. Nel redigere un tema su Kafka sarà anche importante stabilire connessioni tra il passato e il presente, riflettendo sulla rilevanza della sua figura e delle sue opere nel contesto attuale.

La vita di Kafka

Nato a Praga nel 1883, Franz Kafka ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura mondiale del XX secolo, influenzando generazioni di scrittori successivi.

Kafka cresce in una famiglia ebraica aschenazita dominata dalla figura devota e autoritaria del padre Hermann; nonostante l’ambiente familiare, però, Franz mostra sempre poco interesse per le questioni spirituali. Dopo essere stato ammesso all’Università tedesca di Praga nel 1901, Kafka inizia gli studi in chimica, ma presto si sposta alla facoltà di giurisprudenza, più in linea con le sue inclinazioni. Durante gli anni universitari, esce dalla sua classica riservatezza organizzando riunioni letterarie e stringendo legami con altri studenti, tra cui Oskar Baum e Franz Werfel, futuri scrittori, e soprattutto Max Brod, con cui instaura un’amicizia che dura tutta la vita.

Nel 1908, Kafka inizia a lavorare nell’Istituto delle Assicurazioni contro gli Infortuni del Regno di Boemia, dove diventa un elemento essenziale tanto che, quando viene chiamato alle armi nel 1915, i dirigenti dell’Istituto si adoperano per esentarlo dal servizio di leva. Due anni dopo Kafka tenta di arruolarsi, ma la sua richiesta viene respinta a causa della diagnosi di tubercolosi; questa malattia lo costringerà anche alla pensione anticipata nel 1918 e, nonostante vari tentativi di cura, lo porterà alla morte nel 1924.

Kafka Traccia Maturità – Le opere

Franz Kafka inizia a scrivere già negli anni universitari, ma è solo nel 1912 che si verifica un cambiamento significativo nel suo stile narrativo. Il primo racconto di Kafka, “Il verdetto”, è ispirato alla sua relazione con Felice Bauer che narra del complesso rapporto tra un padre e suo figlio, segnato da una svolta quando quest’ultimo annuncia il suo fidanzamento. Nello stesso periodo, Kafka inizia la composizione del suo primo romanzo, “Il disperso”, che si basa sulle dinamiche della comunità yiddish in cui vive, rappresentando un ritorno alle sue radici ebraiche.

Da lì inizia a scrivere romanzi (Il processo, Il castello, La Metamorfosi), racconti (Meditazione, Un medico di campagna), diari personali e lettere, principalmente indirizzate al padre.

Kafka Traccia Maturità – Analisi delle opere

Nelle opere di Kafka emerge una realtà angosciante che si manifesta come un incubo pur conservando una lucidità straordinaria; questo crea un effetto di straniamento nel lettore, che viene a contatto con un mondo distorto e alterato. Il protagonista è spesso identificabile con lo scrittore stesso e si trova immerso in un mondo rigido, oppresso da un senso di colpa indefinito, contro il quale è inutile protestare.

Gli studiosi che hanno analizzato le opere di Kafka hanno evidenziato alcuni elementi comuni come il senso di colpa pervasivo, il complicato rapporto con il padre, l’indifferenza della società borghese e della burocrazia dell’Impero Austro-Ungarico e l’esclusione sociale derivante dalla sua appartenenza alla comunità ebraica.

Il tema centrale delle opere di Kafka è l’assurdità e la totale assenza di significato dell’esistenza. Nei suoi scritti l’individuo si trova ridotto a una sorta di non-persona, immerso in un mondo governato da leggi incomprensibili, contro le quali ogni tentativo di comprensione o ribellione è vano. Le vicende sono “allegorie vuote”, ovvero mancano di una chiara corrispondenza con la realtà e rimandano a un significato inspiegabile, riflesso del disagio dell’uomo moderno.

Kafka Traccia Maturità – La metamorfosi

La Metamorfosi di Kafka, pubblicato nel 1915, racconta la storia di Gregor Samsa come un’allegoria dell’alienazione dell’uomo moderno nella società e nella famiglia, evidenziando il senso di isolamento e incomunicabilità con i propri simili.

Diviso in tre parti, il racconto segue l’evoluzione di Gregor che si trova improvvisamente costretto a confrontarsi con la sua trasformazione. Inizialmente sceglie di ignorare il suo aspetto mostruoso per concentrarsi sul ritardo al lavoro; la sua famiglia, preoccupata, cerca di aiutarlo ma finisce poi per respingerlo, sommersa da altri problemi e incapace di accettare la sua nuova condizione.

Rifiutato dai suoi cari, Gregor vive in solitudine, ascoltando le conversazioni attraverso il muro e prendendo coscienza del suo nuovo corpo. Nel corso della storia, la famiglia di Gregor affronta difficoltà economiche e emotive, che culminano con l’abbandono totale del protagonista.

Umiliato e isolato, Gregor decide infine di morire di fame, segnando l’inizio di una nuova fase per la sua famiglia che decide di trasferirsi in una casa più adatta alle loro esigenze; Grete, la sorella di Gregor, emerge dalla tragedia come una donna forte e determinata, pronta a affrontare il futuro con fiducia.

La Metamorfosi di Kafka si presenta come una complessa metafora che affronta due temi interconnessi: l’oppressione delle regole sociali sull’individuo e l’impossibilità di comunicazione all’interno delle relazioni familiari.

Il protagonista che si trasforma in uno scarafaggio rappresenta l’alienazione dell’uomo moderno dalle convenzioni sociali; il suo lavoro come commesso viaggiatore necessario a sostenere la famiglia, lo schiaccia in una routine oppressiva, privandolo della sua identità. La metamorfosi in insetto diventa quindi il simbolo tangibile della sua alienazione che lo imprigiona definitivamente in un’esistenza vuota e priva di senso.

La famiglia di Gregor invece rappresenta un microcosmo di tensioni sociali e familiari. Inizialmente dipende da Gregor ma poi lo respinge nel momento in cui diventa incapace di contribuire economicamente; le relazioni di affetto si trasformano in rancore e disprezzo, evidenziando tensioni latenti e conflitti irrisolti.

Kafka Traccia Maturità – Il processo

Il romanzo narra la vicenda di Josef K., impiegato di banca, che viene svegliato e arrestato da due uomini nel giorno del suo trentesimo compleanno. L’improvviso arresto getta Josef K. in un vortice di incertezza: il capo d’accusa non viene mai chiarito e nonostante vari tentativi, come la nomina di un avvocato difensore, il processo resta incomprensibile e si conclude con la sua condanna a morte.

Il processo di Kafka non offre alcun punto di riferimento facendo sprofondare il lettore nella stessa angoscia e confusione del protagonista; il senso di smarrimento porta il lettore in una dimensione onirica, in cui le intricanti questioni burocratiche e l’oscurità dell’autorità si fondono in un incubo avvolgente e incomprensibile.

A prima vista, “Il processo” può sembrare una critica acuta al sistema giudiziario. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela altri temi fondamentali: l’assurdità, la disumanità del mondo moderno, il totalitarismo e la soggettività alienata. Fin dall’inizio, la narrazione manca di logica e questa mancanza si riflette negli eventi che coinvolgono Joseph K: elusivo ed enigmatico, vive nell’inautenticità e, anche se è accusato ingiustamente, è effettivamente colpevole, come l’uomo moderno, e preferisce lasciarsi uccidere piuttosto che scappare.

Conclusioni

Più di qualsiasi altro autore del Novecento, Kafka ha saputo catturare l’angoscia di vivere in una società oppressiva, che non riconosce né vede veramente l’individuo (tanto che si è diffuso l’aggettivo “kafkiano” proprio per fissare questo concetto); tuttavia, ha anche esplorato possibili varchi di salvezza e affrontato con coerenza grandi interrogativi caratteristici della sua generazione. È proprio la sua naturale incompletezza, la mancanza di risposte, che ci tiene a distanza da lui perché le risposte restano nelle nostre mani. Kafka non può essere circoscritto a un genere letterario; la ragione della sua unicità risiede nel fatto che nulla lo ha distratto dall’unico tema che lo ha attratto: l’angoscia della condizione umana nella sua ineliminabile dimensione individuale.

Un tema svolto su Kafka deve cercare di trattare tutte le sfaccettature di questo scrittore insolito e complicato, autore di opere eccentriche ma dotate di una straordinaria originalità.

 

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