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Trasmissione FDM Il sistema di trasmissione FDM, o Frequeney Division Multiplex, è caratterizzato fatto che ad ogni conversazione è assegnata una porzione della banda di frequenze trasmesse; è così possibile convogliare più conversazioni simultanee su un unico supporto di trasmissione, senza che avvengano interferenze fra le comunicazioni stesse. L’attuazione del sistema FDM si basa sulla possibilità di realizzare alcune condizioni. In primo luogo è possibile traslare la banda fonica, relativa alla conversazione, ad una porzione di spettro più elevata; ciò si ottiene modulando una portante, detta anche frequenza vettrice, con il segnale fonico. In secondo luogo esistono supporti in grado di consentire la trasmissione di segnali in alta frequenza: linee aeree, ma soprattutto linee in cavo e ponti radio. Infine è possibile in ricezione ottenere, dal segnale in alta frequenza, la banda fonica relativa alla conversazione. In questo paragrafo vengono considerate le modalità della traslazione in frequenza, detta anche allocazione, dei canali telefonici e la struttura delle stazioni terminali; per quanto riguarda le tecniche di modulazione si veda la Sez. XII. A) Allocazione in frequenza dei canali telefonici La gamma di frequenze utili in telefonia è compresa fra 300 Hz e 3400 Hz; si è convenuto, però, di realizzare i canali larghi 4 kHz. Le bande di frequenza non utilizzate, ai margini delle frequenze estreme della gamma utile, consentono una più facile separazione dei canali adiacenti mediante i filtri; inoltre possono essere utilizzate per segnali di servizio. Nella trasmissione FDM i canali relativi alle diverse comunicazioni sono traslati in frequenza mediante la modulazione; il procedimento comunemente impiegato è la modulazione d’ampiezza a banda laterale unica e soppressione della portante. In questo modo si ha il vantaggio di occupare una porzione ridotta dello spettro e di impiegare potenze relativamente basse, dato che la portante non è; trasmessa; ciò comporta però l’inconveniente di dovere reintrodurre la portante in ricezione, con generatori molto stabili per contenere gli scarti di frequenza entro pochi hertz e quindi non avere alterazioni nella riproduzione della voce. La traslazione di frequenza avviene attraverso modulazioni successive. 1) Gruppo base B e gruppo base A Secondo la normalizzazione del CCITT, si dividono i canali di 4 kHz in gruppi di 12 e, mediante una prima modulazione, si traslano fra 60 kHz e 108 kHz; la banda ottenutacostituisce il gruppo base B o gruppo primario B. L’operazione può essere effettua direttamente o mediante formazione di pregruppi. La modulazione diretta è schematizzata in Fig. XIX.4.10a. Ogni canale modula una portante in un modulatore bilanciato; si ottiene una modulazione a doppia banda laterale, con portante soppressa, e mediante un filtro passa banda si estrae la banda laterale inferiore. Le portanti sono distanziate di 4 kHz, e valgono 64 kHz, 68 kHz…. 108kHz. Si ottiene così una banda continua compresa fra 60 kHz e 108 kHz , che costituisce il gruppo base B; il canale 1 è traslato fra 104 kHz e 108 kHz e ad esso sono affiancati ordinatamente gli altri canali. La modulazione mediante la formazione di pregruppi è schematizzata in fig.XIX.4.1Ob. I 12 canali vengono divisi in 3 gruppi di 4 e modulati, con i criteri visti, precedentemente, in modo da formare 3 sottogruppi, o pregruppi, che occupano ciascuno la banda da 8 kHz a 24 kHz. La modulazione si ottiene impiegando portanti a 8 kHz, 12 kHz, 16 kHz, 20 kHz ed estraendo dai modulatori bilanciati le bande laterali superiori. I pregruppi a loro volta, modulano portanti a 116 kHz, 100 kHz e 84 kHZ e si estraggono le bande laterali inferiori . Ad esempio, i canali 1 – 4 formano il sottogruppo che modula la portante a 116 kHz; la banda laterale inferiore occupa la porzione di spettro fra 116 – 8 = 108 kHz e 116 – 24 = 92 kHz. I 3 pregruppi risultano pertanto traslati fra 60 kHz e (segue nel file da scaricare)
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