Ulisse segue le indicazioni di Circe - Studentville

Ulisse segue le indicazioni di Circe

Inde pervenit ad lacum Avernum, ad inferos descendit, ibique invenit Elpenorem socium suum, quem ad Circen reliquerat, interrogavitque eum: «Quomodo1ad inferos pervenisti?»; cui Elpenor respondit: «Ebrius per scalam cecidi et cervices fregi; nunc te oro: si2ad superos reverteris, me sepulturae trades et mihi in tumulo gubernaculum pones». Ibi et cum matre Anticlia verba fecit de fine errationis suae. Deinde ad superos revertit et Elpenorem sepelivit et gubernaculum in tumulo ei fixit. Tum ad Sirenas, Melpomenes Musae et Acheloi filias, venit, quae partem superiorem3femineam habebant, inferiorem3autem gallinaceam. Qui earum vocum sonum audiverant, non superabant earum scopulos. Ulixes, qui monitus erat a Circe, Solis filia, sociis cerà aures obturavit seque ad arborem mali constrinxit et sic Sirenarum scopulos superavit. Inde ad Scyllam Typhonis filiam venit, quae superiorem3corporis partem femineam, inferiorem ab inguine piscis, et sex4canes habebat; eaque sex socios Ulixis consumpsit.

Versione tradotta

Da lì giunse al lago d'Averno, discese agli Inferi, e qui trovò il proprio compagno Elpenore, che era stato
lasciato presso Circe, e lo interrogò: "Come sei giunto agli Inferi?" Elpenore gli rispose: "Caddi ebbro per
una scala e mi ruppi il collo; ora ti chiedo: se ritornerai presso gli uomini, mi consegnerai alla sepoltura e mi porrai il timone della nave nel sepolcro”. E qui parlò con la madre Anticlea in merito alla fine del suo errare. Poi ritornò presso i mortali e seppellì Elpenore e gli conficcò il timone nel sepolcro. Poi giunse presso le sirene, figlie della musa Melpomene e di Achelo, che avevano la parte superiore di
donna, mentre quella inferiore di gallina. Coloro che avevano udito il suono delle loro voci, non superavano i loro scogli. Ulisse, che era stato avvertito da Circe, figlia del Sole, otturò ai compagni le orecchie con la cera e si legò ad un albero di melo e così attraversò gli scogli delle sirene. Da lì giunse presso Scilla figlia di Tifone, che aveva la parte superiore del corpo di donna, quella inferiore dall’inguine di pesce, ed aveva sei cani; ed ella uccise sei compagni di Ulisse.

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