Erat Athenis spatiosa et capax domus sed infamis et pestilens. Per silentium noctis sonus ferri et strepitus vinculorum longius primo, deinde e proximo audiridicebatur : mox apparebat idolon, senex macie et squalore confectus.
Quare deserta et damnata solitudine domus erat, quamvis dominus quam minimo pretio vendere vel locare vellet(1). Venit Athenas philosophus quidam, auditoque pretio, quia suspecta vilitas erat, percontatus omnia docetur ac nihilominus conducit. Ubi coepit advesperascere, iubet sterni sibi in prima domus parte, poscit pugillares ,stilum, lumen. Initio silentium noctis; dein concuti ferrum, vincula moveri audit. Respicit et videt spectrum longa et candida veste amictum. Mox, minime horribili visu territus, exsilit et larvam arripit, cui vestem discindit: statim miserum squalentemque senem videt, qui largos effendens fletus confitetur se mendicum esse et, cum sedem non haberet, domicilium in illa domo collocavisse, ac, ne quis se expelleret, omnes terrere simulantem se umbram esse. Risit philosophus et sivit senem secum habitare.
Versione tradotta
V'era ad Atene una casa spaziosa e grande ma malfamate e infestata. Durante il silenzio nottura si udiva un rumor di ferro e uno strepito di catene prima da lontano poi sempre più vicino: spesso appariva un fastasma, vecchio consumato dalla magrezza e dallo squallore. Per questa ragione la casa era deserta e condannata alla solitudine, sebbene il padrone la volesse vendere o affittare ad un prezzo basso. Giunse ad Atene un filosofo, ascoltato il prezzo, poichè la modicità gli sembrava sospetta, si informò chiedendo ogni cosa e nonostante tutto la prese in affitto. Appena iniziò a fare sera, chiese tavolette, lume e stilo. All'inizio il silenzio della notte, poi ascoltò il rumore del ferro e il muoversi di catene. Riguardò e vide uno spettro vestito con una veste bianca e lunga. Presto, per nulla atterrito dall'aspetto orribile, saltò fuori e afferrò (cerca il significato di larvam e mettilo), gli stappò la veste: presto vide un vecchio mesto e squallido, che scoppiando in un lungo pianto confessò di essere un mendicante, che non avendo una sede, aveva scelto come domicilio quella casa, e, per far sì che nessuno lo cacciasse, atterriva tutti fingendosi un fantasma. Il filososo rise e propose al vecchio di abitare con lui.
- Letteratura Latina
- Epistularum Libri Decem di Plinio il Giovane
- Plinio il Giovane