Primus Horatius procedebat et Curiatiorum spolia prae se gerebat; cui soror virgo, quae uni ex Curiatiis despondebatur, obvia ante portam Capenam fuit: repente super umeros fratris cognovit paludamentum sponsi sui quod ipsa confecerat, tum crines solvit et flebiliter sponsum mortuum appellat. Movet feri iuvenis animum comploratio sororis in victoria sua et in tanto gaudio publico. Strinxit itaque glaudium, simul verbis increpuit et transfixit puellam. “Abi hinc cum immaturo amore ad sponsum”, inquit, “tu quae tuorum fratrum mortuorum memoriam deposuisti vivique fratris et patriae. Sic mortem occumbent cunctae Romanae mulieres quae lugebunt hostem”.
Versione tradotta
Per primo avanzava Orazio e portava davanti a sé le spoglie dei Curiazi; a questo venne incontro, davanti la porta Capena, la sorella vergine, che era promessa in sposa ad uno dei Curiazi: all'improvviso riconobbe sulle spalle del fratello il mantello del suo promesso sposo, che essa stessa aveva tessuto, allora sciolse i capelli e chiamò tra le lacrime il fidanzato morto. Il pianto della sorella mosse l'animo del fiero giovane durante la sua vittoria e in tanta felicità di tutti. Brandì così la spada, e nello stesso tempo rimproverò a parole e trafisse la fanciulla. "Vattene di qui con il tuo amore prematuro verso il tuo promesso sposo" disse "tu che hai deposto la memoria dei fratelli morti, del fratello vivo e della patria. Così incontreranno la morte tutte le donne romane che piangeranno un nemico".
- Letteratura Latina
- Lingua Viva 1
- Versioni dai Libri di Esercizi