Bello Etrusco Aemilius Paulus consul, cum apud oppidum Vetuloniam, in colle positum, exercitum in planitiem demissurus esset, certior factus avium multitudinem citatiore volatu ex silva subito consurrexisse, intellexit aliquid insidiarum illic latere, quod et turbatae aves erant et plures simul evolaverant. Suspicans aves ab hostibus in silva abditis turbatas esse, praemisit exploratores per quos comperit decem milia Gallorum ibi Romanorum exercitui minitari. Tum Aemilius Paulus eos circumfudit atque fugavit. Similiter Tisamenus, Achaeorum rex, ingressus iter ut hostium castra peteret, conspicatus magnam turbam avium e proxima silva evolare neque in arboribus silvae residere, arbitratus illic agmen hostium latere, iter mutavit et elusit insidiatores.
Versione tradotta
Durante la guerra etrusca, il console Emilio Paolo, essendo sul punto di far scendere l'esercito in una pianura presso la città di Vetulonia, posta su un colle, informato del fatto che uno stormo di uccelli si era sollevato all'improvviso dal bosco con volo affrettato, capì che lì si nascondeva una qualche insidia, sia perché gli uccelli erano stati spaventati, sia perché in molti contemporaneamente si erano levati in volo. Sospettando che gli uccelli fossero stati spaventati dai nemici nascosti nel bosco, mandò avanti esploratori, per mezzo dei quali scoprì che diecimila Galli, in quel luogo, minacciavano l'esercito dei Romani. Allora Emilio Paolo li circondò e li mise in fuga. Similmente, Tisameno, re degli Achei, messosi in marcia per raggiungere l'accampamento dei nemici, avendo visto che un grande stormo di uccelli si alzava in volo da un bosco vicino e che non si posava sugli alberi del bosco, ritenendo che là si nascondessero i nemici, mutò strada ed eluse gli aggressori.
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