Dum Thebae captae diripiuntur, mulier quaedam nobilis generis, in servitutem tracta, a duce quodam interrogata est: “Quo loco divitias celasti?”. Cui mulier:”Si mecum veneris, tibi ostendam” seduxitque solum in hortum, apud altissimum puteum, atque: “In hunc puteum”, inquit, “inter urbis oppugnationem magnam auri argentique vim ac pretiosissima quaeque familiae ipsa conieci”. Dum autem dux se flectit ac despicit intus, mulier pone stans eum detrusit, oppressitque compluribus lapidibus superne iniectis. Statim ducta est vincta ad Alexandrum qui, mulieris virtute commotus, eam liberam dimisit.
Versione tradotta
Mentre prese sono strappate via da Tebe, una donna nobile, portata in servitù, venne interrogata dal comandante: in che luogo hai nascosto le ricchezze? A questo la donna: se verrai con me, te lo mostrerò. Lo condusse da solo nell'orto presso un altissimo pozzo e disse: in questo pozzo tra il grande assedio della città io stessa ho gettato molto oro e argento e oggetti preziosi di famiglia. Mentre il comandante si piegò e guardò dentro, la donna stando dietro lo spinse, e coprì la parte superiore gettando molte pietre. Subito prigioniera fu condatta da Alessandro che, mosso dalla virtù della donna, la lasciò libera.
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