Latini, Tarquinio Superbo duce, cum Romanis apud lacum Regillum conflixerunt. Illa pugna ab antiquis rerum scriptoribus miris fabulis(leggende) ornata est. Nam dii ipsi, utn adfirmant, huic proelio interfuerunt (parteciparono): duo iuvenes, excelsa statura albisque equis vecti, hostium munitiones primi transiluerunt(superarono). At, ubi Postumius dictator eis donare aureos torques (collane) voluit(volle), quos ei promiserat qui in regis castra primus intravisset, illi nusquam (in nessun luogo) reperti sunt. Eo ipso vespere visi sunt duo viri, pulvere ac cruore(sangue) perfusi, qui, dum arma ad fontem Iuturnae(fonte di Giuturna) lavant, populo nuntiaverunt: Fama fuit illos Castorem et Pollucem esse, id est Geminos (i Dioscuri), Iovis filios.
Versione tradotta
I Latini, con Tarquinio il Superbo come comandante, combatterono con i Romani presso il lago Regillo. Quella battaglia fu celebrata dagli antichi scrittori di fatti con meravigliose leggende. Infatti gli stessi dei, affinché la confermassero, parteciparono a questa battaglia: due giovani, trasportati dalleccelsa statura e con cavalli bianchi, superarono per primi le fortificazioni dei nemici. Ma, quando il dittatore Postumio volle donare loro collane doro, che gli aveva promesso a colui che sarebbe entrato per primo nellaccampamento del re, quelli non furono trovati in nessun luogo. Due uomini furono visti quella stessa sera, ricoperti di polvere e sangue, i quali, mentre lavavano le armi alla fonte di Diuturna, riferirono al popolo: Non temiate più, Romani! I vostri soldati hanno conseguito unillustre vittoria. Viviamo perciò senza affanni, Quiriti! Lopinione pubblica fu che quelli fossero Castore e Polluce, cioè i Diòscuri, figli di Giove.
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