Histrio in Graecia celeber
fuit, qui gestus et vocis claritudine et venustate ceteris antistabat. Nomen fuisse dicunt Polum tragoediasque poetarum
nobilium scite atque asseverate actitavisse. Is Polus unicum filium morte amisit. Eum luctum narrant satis eluxisse et postea
remeavisse ad quaestum artis. In eo tempore Athenis Electram Sofoclis actitabat, et gestare urnam quasi cum Orestis ossibus
debebat.
Hoc fabulae argumentum est, veduti fratris reliquias gestantem Electram complorare interitum eius. Nam Electra
existimat fratrem suum vita decessisse. Igitur Polus, lugubri habitu Electrae indutus, ossa atque urnam e sepulcro gestavit
filii et opplevit omnia non simulacris neque imitamentis, sed luctu atque lamentis veris et spirantibus. Nam spectatores
putaverunt Polum, pro filii uma, Orestis umam et ossa gestare.
Versione tradotta
In Grecia fu celebre un attore,
che per chiarezza di mimica e voce e per la bellezza superava tutti gli altri. Dicono che si chiamasse Polo e che recitasse
spesso sapientemente e con padronanza le tragedie dei poeti nobili. Quel Polo perse a causa della morte lunico figlio.
Raccontano che egli avesse pianto a sufficienza il lutto e dopo fosse tornato al servizio dellarte. In quel tempo ad Atene
recitava lElettra di Sofocle, e doveva per così dire portare unurna con le ossa di Oreste.
Questo è il soggetto della
tragedia, che Elettra, la quale per così dire portava le reliquie del fratello, piangesse la morte di lui. Infatti Elettra
credeva che suo fratello fosse morto. Allora Polo, portando indosso il luttuoso abito di Elettra, prese dal sepolcro le ossa e
lurna del figlio e riempì tutto non di apparenze e né di finzioni, ma di lutto e di veri e agitati lamenti. In verità gli
spettatori credettero che Polo portasse lurna di Oreste, invece di quella del figlio.
- Letteratura Latina
- Noctes Atticae di Gellio
- Gellio