Uno scherzo fra amici - Studentville

Uno scherzo fra amici

Cum Nasica ad poëtam Ennium venisset atque ostium eius pulsare coepisset quaerens magna voce Ennium, ei ancilla dixit poëtam domi non esse, sed Nasica sensit illam domini iussu haec dixisse atque illum intus esse. Paucis post diebus, ad Nasicam Ennius venit atque ianuam pulsare incipit quaerens eum; tum Nasica ex interiore domo exclamat se domi non esse. Igitur Ennius: «Quid? – inquit – Ego non memini vocem tuam?» Tum Nasica, qui meminerat se ab illo pulsum esse: «Homo – ait – impudens es. Ego, cum te quaererem, ancillae tuae credidi te domi non esse, tu autem mihi non credis ipsi?»

Versione tradotta

Poiché Nasica s'era recato dal poeta Ennio e aveva iniziato a bussare alla sua porta chiedendo a gran voce di Ennio, la serva gli rispose che il poeta non era in casa, ma Nasica comprese che quella aveva detto ciò su ordine del padrone e che egli era dentro. Pochi giorni dopo, Ennio si reca da Nasica e prende a bussare alla porta chiedendo di lui; allora Nasica grida, dall'interno dell'abitazione, di non essere in casa. Al che Ennio disse: «Come? Credi che non riconosca (lett. Non riconosco) la tua voce?». Allora Nasica, che ricordava di essere stato allontanato da lui, ribatté: «Sei uno sfacciato. Io, quando sono venuto a cercarti (quaererem), ho dato credito alla tua serva che non fossi in casa, e tu non credi a me in persona?».

  • Letteratura Latina
  • Lingua Viva 2
  • Versioni dai Libri di Esercizi

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti