Cosa significa venale? Aggettivo che utilizziamo spesso e volentieri nel linguaggio comune, ecco cosa vuol dire e qual è la sua origine.
Etimologia e significato di venale
L’aggettivo venale deriva dal latino venalis, a sua volta da venum, che significa “vendita” (corradicale di vendĕre = “vendere”). La parola indica dunque qualunque cosa possa divenire oggetto di compravendita e commercio (“beni venali”, “merce venale”).
Nell’antica Roma, il Foro Venale era di fatti un mercato dedicato ai vari generi alimentari, attivo durante la Repubblica e l’Impero. Il Foro Boario, il Foro Olitorio e il Foro Piscario erano tutti Fori Venali, estensioni del Foro Romano (utilizzato in epoca arcaica per i giochi atletici e a fini commerciali) e comprendenti strutture apposite per i commercianti. Sebbene evolutosi come centro politico, il foro era dunque essenzialmente la piazza del mercato, ove avvenivano le compravendite e cuore economico della città; da qui l’aggettivo venale, che lo identificava come luogo ove avvenivano i commerci.
In epoca moderna, venale si dice tuttavia, per estensione e con forte accezione negativa, anche di qualcosa che, pur non essendo per propria natura commerciabile, diviene oggetto di lucro (“l’amore venale”, “un sentimento venale” ecc.) e di quelle attività che, benché teoricamente esenti da scopi lucrosi, vengono invece svolte per denaro.
Sempre in senso spregiativo, l’aggettivo indica di conseguenza anche la persona stessa che agisce per denaro; un individuo avido, che si lascia facilmente corrompere, che per denaro asservisce la propria arte (“animo venale”, “ingegno v.”) o che opera unicamente con scopi di lucro (“persona venale”, “donna v.”, “artista v.”, “funzionario v. e corrotto”, ecc.).
Valore venale, significato
Con valore venale si intende il valore che un bene ha in un mercato di riferimento ideale. Come è facile dedurre, quindi, si tratta di un dato piuttosto generico e teorico. Esso si riferisce alla somma dei valori dei componenti del bene, al di là di qualsiasi fattore soggettivo.
Sinonimo e contrario di venale
Sinonimi di venale possono essere quindi considerati: avido, calcolatore, materialistico, interessato; e ancora commerciale, di mercato (prezzo venale), monetario, terreno, monetizzabile, estrinseco.
Contrari sono, invece: generoso, altruista, disinteressato, onesto, morale, incorruttibile; ma anche affettivo, ideale, interiore ed intrinseco.
Venale, frasi di esempio
Alcune frasi di esempio con l’aggettivo venale sono:
- Non pensi che io sia venale, comprendo soltanto il tempo in cui vivo.
- Il professore Erede era notoriamente molto venale, lui non guardava in faccia a nessuno.
- Non poteva passare la vita a subire cazziatoni al posto degli altri; non era né cristiano né masochista né abbastanza venale.
- Poi i nostri amici iniziano a pensare in modo venale: Questo è l’uomo che si prese del denaro, che se lo fece prestare, il che è vero.
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