Caesarem qui assidebat conspirati specie officii circumsteterunt, ilicoque Cimber Tillius, qui primas partes susceperat, propius accessit et Caesari, qui renuebat et gestum in aliud tempus differebat, ab utroque umero togam adprehendit; deinde Caesar clamavit: «Ista quidem vis est!» Alter e Cascis aversum vulnerat paulum infra iugulum. Caesar Cascae brachium arripuit et graphio traiecit, sed prosilire non potuit, quia alio vulnere tardatus est; utque animadvertit undique se strictis pugionibus peti, togà caput obvolvit, simul sinistra manu sinum ad ima crura deduxit, quo honestius caderet cum etiam inferiore corporis parte velata. A que ita tribus et viginti plagis confossus est et unum modo ad primum ictum gemitum sine voce edidit; tamem tradiderunt Marco Bruto Caesarem dixisse: kái sú, téknon? Exanimis dum diffugiunt cuncti aliquamdiu iacuit, donec in lecticam impositus est et tres servoli domum reduxerunt. Nec in multis vulneribus, ut Antistius medicus existimabat, letale ullum repertum est, nisi quod secundo loco in pectore acceperat. Fuerat animus coniuratis corpus Caesaris in Tiberim trahére, bona publicare, acta rescindére, sed metu Marci Antoni consulis et magistri equitum Lepidi destiterunt.
Versione tradotta
I congiurati circondarono Cesare che sedeva, e lì Cimbro Tillio, che aveva la parte principale, si avvicinò di più e a Cesare, che rifiutava e rimandava ad un altro momento, afferrò per entrambe le spalle e lo prese dalla toga; poi Cesare disse: "Questa è violenza!" Uno dei Casca colpisce la parte posteriore poco sotto il collo. Cesare prese il braccio di Casca e lo trapassò con lo stilo, ma non poté proseguire perché fu frenato da un altro colpo; e quando si accorse che era colpito da ogni parte con i pugnali, avvolse la testa nella toga, e nello stesso tempo con la mano sinistra si coprì fino alla parte più bassa delle gambe, affinché cadesse più onestamente con alche la parte inferiore del corpo coperta. E così fu colpito con 23 pugnalate e dal primo colpo gli uscì solo un lamento; tuttavia tramandano che Cesare avesse detto a Marco Bruto: "Anche tu, figlio?" Giacque esanime lungo mentre fuggivano tutti qua e là, finché fu messo nella lettiga e tre servi lo portarono a casa. Tra le tante ferite, come diceva il medico Antistio, non ne fu trovata una mortale, se non quella che aveva ricevuto nella parte più vicina al petto. Era stata intenzione dei congiurati quella di trascinare nel Tevere il corpo di Cesare, confiscare i beni, annullare gli atti, ma rinunciarono per timore dei console Marco Antonio e del maestro dei cavalieri Lepido.
- Letteratura Latina
- Lingua Magistra 1
- Versioni dai Libri di Esercizi