VERBI LATINI
Il verbo latino, come in tutte lingue, rappresenta il fulcro della frase, dunque è la parte più importante del discorso. Ecco qui di seguito un prospetto utile per il ripasso delle diverse declinazioni latine e delle loro particolarità.
Il verbo sum e i suoi composti
Il verbo sum possiede coniugazione propria come i suoi composti:
sum, es, fui, esse
I suoi composti si coniugano sul modello di sum e resta immutata la preposizione (absum, abes, abfui, abesse).
I composti prosum e possum presentano delle irregolarità:
– prosum, che deriva da un originario prod-sum inserisce nella flessione la consonante eufonica D davanti alla voce verbale cominciante per vocale.
– possum è composto da pot (tema dell’aggettivo potis “capace”) + sum. Nella flessione T davanti ad S si assimila e produce SS, mentre davanti a vocale pot- resta immutata. Nell’infinito presente e congiuntivo imperfetto si ha la forma sincopata (posse, possem).
Le coniugazioni della forma attiva
Prendiamo a modello 4 paradigmi:
- I tr. amo, -as, -vi, -tum, -re
- II tr. moneo, -es, -ui, -tum, -re
- III tr. lego, -is, legi, lectum, -re
- IV tr. audio, -is, -vi, -tum, -re
Particolarità
- i perfetti terminanti in –avi, -vi, -ivi e i tempi da essi derivati, presentano alcune voci sincopate accanto a quelle normali:
- -avi ed –evi (II, III) possono avere la caduta di VI VE se seguite da R o S
- in –ivi e nei tempi derivati si può avere la caduta di –v- e qualora si incontrino due I dopo la caduta. Queste si possono contrarre.
- il perfetto indicativo attivo, III persona plurale, può essere espresso con –re
- i verbi dico, duco, facio, fero, possono avere troncamento di –e nella II persona singolare dell’imperativo presente.
Coniugazione passiva, particolarità
- la terza persona singolare passiva può essere usata con valore impersonale. In tal caso, nei tempi composti si userà il genere neutro.
- l’infinito passivo presente si può rendere in italiano con il si passivante
- alcuni participi perfetti hanno significato attivo: cenatus, coniuratus, iuratus, potus, pransus.
Verbi deponenti latini
Sono deponenti quei verbi che hanno forma passiva ma significato attivo. Possono essere transitivi e intransitivi.
- I tr. hortor, -ris, hort -tus sum, hort -ri
- II tr. vereor, -ris, ver -tus sum, ver -ri
- III tr. sequor, -ris, -sec -tus sum, sequi
- IV tr. largior, -ris, larg -tus sum, larg -ri
Alcuni tempi e modi hanno la forma attiva (participio presente e futuro, infinito futuro, gerundio, supino in –um), altri forma e significato passivi (gerundivo, supino in –u).
I verbi deponenti possono esprimere il gerundio passato italiano con il participio perfetto, purché il soggetto della proposizione del verbo deponente si identifichi con il soggetto della proposizione reggente.
Alcuni participi perfetti di verbi deponenti hanno significato attivo e passivo:
- adeptus (adipiscor)
- comitatus (comitor)
- expertus (experior)
- meditatus ( meditor)
I verbi semideponenti latini
Alcuni verbi hanno forma attiva nel presente e tempi da esso derivati, forma passiva (ma con significato attivo) nel perfetto e tempi da esso derivati:
- audeo, -es, ausus sum, audere (II tr.)
- soleo, -es, solitus sum, solere (II tr.)
Alcuni participi perfetti di verbi deponenti o semideponenti hanno valore di participi presenti e si possono tradurre col gerundio semplice (admiratus, usus, ausus, confisus).
Coniugazione mista dei verbi latini
Alcuni verbi, terminanti in –io appartengono alle III coniugazione. Nel presente indicativo e nei tempi da esso derivati premettono la vocale –i- alle normali desinenze, mentre scompare davanti –i, -e. In pratica si coniugano come i verbi della IV coniugazione, ma mutano la vocale –i in –e davanti a
- –r-: capio, capis, cepi, captum, capere,
- suoi composti e verbi in –io della III coniugazione;
- inoltre alcuni verbi deponenti in –ior: gradior, graderis, gressus sum, gradi.
Varietà dei paradigmi verbali:
I coniugazione
– Perfetto in –vi, supino in –tum:
poto, -as, potavi, potum (potatum), potare
– perfetto con raddoppiamento:
do, das, dedi, datum, dare
sto, stas, steti, statum, stare
I composti di do che presentano un prefisso bisillabico appartengono alla prima coniugazione, quelli con prefisso monosillabico appartengono alla III coniugazione:
- circumdo, -as, -dedi, -datum, -dare (I)
- condo, -is, condidi, conditum, condere (III)
- perdo e vendo fanno nel passivo rispettivamente pereo e veneo, che si coniugano come eo.
I composti di sto con prefisso bisillabico hanno il perfetto in –steti e sono privi di supino e di participio futuro. I composti con prefisso monosillabico hanno il perfetto in –stiti e sono quasi tutti privi di supino; alcuni hanno il participio futuro in –staturus:
- circumsto, -as, circumsteti, —, circumstare
- insto, -as, -institi, —, instare
– perfetto in –ui, supino in –itum/-tum:
Domo, -as, domui, domitum, domare
– perfetto con allungamento tematico:
ivo, -as, ivi, iutum, iuvre
Verbi frequentativi e intensivi
Indicano un’azione ripetuta, o rafforzano il significato dei verbi dai quali derivano. Appartengono tutti alla prima coniugazione e terminano all’indicativo presente in –ito/-to e talvolta –so.
Si formano dal supino di un verbo che possiamo dire primitivo: se questo appartiene alla I coniugazione, la desinenza –atum del supino si muta, nel presente, in –ito; se invece il verbo primitivo è della II o III coniugazione, si muta la sola terminazione –um del supino in –o:
Frequentativi semplici
- capto, as, avi, atum, are (da capio, sup. captum)
- defenso, as, avi, atum, are (defendo, sup. dormitum)
- rogito, as, avi, atum, are (rogo, sup. rogatum)
Frequentativi composti dal supino di altri frequentativi
- Canto, as, avi, atum, are (cano, sup. cantum):
- cantito, as, avi, atum, are (canto, sup. cantatum)
- In genere il suffisso –ito ha valore iterativo, -so e –to intensivo
I vari paradigmi verbali della II coniugazione
Si possono distinguere i seguenti gruppi:
– perfetto in –vi (deleo, -es, delevi, deletum, delere)
– perfetto in –ui (censeo, -es, censui, censum, censere)
– perfetto in –si, -xi (tergeo, -es, tersi, tersum, tergere; augeo, -es, auxi, auctum, augere)
– perfetto con raddoppiamento (spondeo, -es, spopondi, sponsum, spondere)
– perfetto con allungamento della vocale tematica (m?veo, -es, m?vi, m?tum, movere)
– perfetto in –i senza suffisso tematico (strideo, es, stridi, stridere)
– verbi deponenti (fateor, -eris, fassus sum, fateri)
Vari paradigmi della III coniugazione
– perfetto in –vi (peto, is, petivi/petii, petitum, petere)
– perfetto in –si, -xi (cedo, is, cessi, cessum, cedere; coquo, is, coxi, coctum, coquere)
– perfetto con raddoppiamento (bibo, is, bibi, bibere)
– perfetto in –ui (colo, is, colui, cultum, colere)
– perfetto con allungamento della vocale radicale (ago, is, egi, actum, agere)
– perfetto senza allungamento tematico (metuo, is, metui, metuere)
– verbi deponenti (fruor, -eris, fruitus sum, frui)
Verbi incoativi
Fanno parte della terza coniugazione e indicano l’inizio e il rafforzamento di un’azione, ma molti di essi hanno perduto col tempo il primitivo significato. La loro caratteristica è il suffisso tematico del presente –sco, che scompare nel perfetto, supino e tempi da esso derivati. Essi si dividono in:
- incoativi primitivi e derivati verbali (ardesco, is, ardescere da ardeo)
- incoativi derivati nominali (senesco, is, senui, senescere da senex)
- verbi deponenti incoativi (proficiscor, eris, profectus sum, proficisci)
Vari paradigmi verbali della IV coniugazione
– perfetto in –vi (sepelio, is, sepelivi, sepultum, sepelire)
– perfetto in –ui (salio, is, salui/salii, saltum, salire)
– perfetto in si/xi (fulcio, is, fulsi, fultum, fulcire)
– perfetto in –i, supino in –tum (reperio, is, reperi/repperi, repertum, reperire)
– perfetto con allungamento della vocale tematica (venio, is, veni, ventum, venire)
– verbi deponenti (metior, iris, mensus sum, metiri)
- Coniugazioni
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