Giovenale è autore di sedici Satire, divise in cinque libri. Scrive satire perché esse sono il genere letterario migliore per rendere l’ira che lo rode. La composizione delle sue opere è, quindi, mossa dall’idignatio, cioè dall’indignazione provocatogli dalla vista di molteplici casi di sperequazione sociale. In particolare, egli si scaglia contro la società romana corrotta e corruttrice rappresentata da particolari “tipi umani”. Infatti, nella seconda satira, attacca il falso moralismo, rappresentato da una donna corrotta, nella sesta, presenta una vasta tipologia di donne negative, nella dodicesima si scaglia contro i cacciatori di eredità ed infine, nella tredicesima, contro gli spergiuri.
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