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Vita e filosofia di Lullo

Pensiero e vita del filosofo Lullo.

Uno spirito missionario pervade l’ opera di Raimondo Lullo, nato a Palma di Maiorca nel 1235. Dopo aver condotto una vita mondana, nel 1262 abbandona moglie e figli e decide di consacrarsi alla conversione degli infedeli. Studia l’ arabo e la logica per potere affrontare con successo la discussione di problemi religiosi con i musulmani. Durante un pellegrinaggio sul monte della Verna, riceve una rivelazione sull’ arte da impiegare per convertire gli infedeli. Appoggiato dal re di Maiorca, Giacomo II, fonda nel 1276 il collegio di Miramar per lo studio dell’ arabo e la formazione di missionari. A partire dal 1274 compone moltissimi scritti filosofici, mistici e poetici, in latino e in catalano e alcuni anche in arabo. Dal 1280 compie vari viaggi in Asia e soprattutto in Africa, soggiorna più volte a Parigi, dove riceve il titolo di maestro delle Arti, ma essendo sposato e privo degli ordini sacri, non può diventare maestro in teologia. Nel 1292 diventa terziario francescano, ma nò l’ università  nò i papi lo appoggiano nei suoi programmi missionari. Solo il re di Francia, Filippo il Bello, gli manifesta qualche interesse e per lui Lullo scrive l’ ” Albero della filosofia di amore “. Nel 1311 presenta una richiesta al Concilio di Vienne per far vietare l’ insegnamento dell’ averroismo, riprendere la crociata e creare collegi per lo studio delle lingue orientali. Solo quest’ ultimo punto viene accolto e tali lingue diventano oggetto di insegnamento nelle università  di Parigi, Bologna, Salamanca e Oxford e presso la curia papale. Ormai vecchio, Lullo intraprende un nuovo viaggio in Africa, dove, secondo una tradizione forse leggendaria, viene lapidato dalla folla; grave, è imbarcato su una nave genovese sulla quale muore nel 1316. Il problema di Lullo è trovare il modo di far accettare la verità  rivelata a tutti coloro che consentono di collocarsi sul piano dell’ indagine e della discussione razionale. A tale scopo, egli escogita una tecnica, esposta per la prima volta nel 1274, in uno scritto intitolato ” Ars magna “, rimaneggiato più volte e riesposto in vari scritti posteriori. Il punto di partenza devono essere concetti fondamentali, noti a tutti e che nessuno può respingere. Essi sono rappresentabili mediante lettere e simboli, combinabili tra loro secondo determinate regole in modo da dar luogo a concetti complessi. Attraverso tutte queste combinazioni sarà  possibile ricavare i principi di tutte le scienze e quindi tutte le verità  possibili: nasce così quella che viene chiamata arte combinatoria, fondata sull’ idea di un linguaggio artificiale e perfetto. Essa è anche una forma di mnemotecnica, in quanto facilita il possesso e il recupero memonico delle nozioni fondamentali del sapere e delle loro relazioni. Con questo insieme di concetti, espressi medianti simboli e figure geometriche, è possibile costruire argomenti incontestabili, cercare la verità  e costruire la scienza universale, alla quale chiunque non potrà  non aderire. In tal modo, l’ ars magna appare dotata, contrariamente alla logica aristotelica, di una funzione principalmente eucaristica. Per Lullo, l’ insieme delle scienze che essa copre si configura come un albero, articolato in parti diverse, ma tutte collegate tra loro. La trama dei concetti e dei simboli riflette, infatti, la struttura della realtà  del mondo e di Dio. Lullo costruisce una serie di cerchi concentrici, che rappresentano Dio al centro, poi i suoi attributi, l’ umanità  e il mondo. Gli attributi di Dio possono essere conosciuti attribuendo a Dio stesso in grado massimo le proprietà  riscontrabili nelle cose del mondo, come bontà , grandezza, potenza e così via. Dal momento che in Dio tutti gli attributi sono identici, essi si mostreranno allo stesso modo negli effetti che egli produce; occorre, quindi, respingere come false le dottrine che fanno leva su un solo attributo di Dio, riducendo l’ importanza degli altri. Così è per la dottrina, già  aristotelica, ma diffusa dai pensatori arabi, dell’ eternità  del mondo: essa infatti privilegia la potenza di Dio più che la sua bontà . Facendo uso della nuova arte combinatoria sarà  dunque possibile, secondo Lullo, convertire gli infedeli e diffondere la fede. Il lullismo, fondato sull’ idea di un linguaggio e di una scienza universale costruibile mediante quest’ arte combinatoria, continuerà  ad avere grande fortuna nell’ età  del Rinascimento sino a Leibniz.

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