Cum Hannibal non posset Italiam contra Scipionem diutius retinere, fratrem suum Hasdrubalem ec Hispania cum omnibus copiis evocavit. Is venit eodem itinere, quo (per cui) etiam Hannibal venerat, et in consulum Appii Claudii Neronis et Marci Livii Salinatoris insidias apud Senam, Piceni civitatem, et Metaurum flumen incidit. Strenuissime pugnavit Carthaginiensis, sed consules Romani eum profligaverunt et ingentes eius copias ceperunt aut interfecerunt, magnum pondus auri atque argenti Romam apportaverunt et senatui tradiderunt. Post haec Hannibal diffidere iam de belli incepit eventu. Romanis contra ingens animus (coraggio) accessit; itaque et ipsi vocaverunt ex Hispania Publium Cornelium Scipionem, ut bellum contra Poenos et eorum socios in Italia gereret. Is Romam cum ingenti gloria venit.
Versione tradotta
Annibale non potendo più a lungo (retinere) l'italia contro Scipione, chiamò suo fratello Asdrubale con tutte le truppe dalla spagna. Questo venne con lo stesso percorso per cui anche Annibale era venuto e, si imbattè nelle insidie dei consoli Nerone e Salinatore presso Sena, città del Piceno e il fiume Metauro. Assai strenuamente combattè il cartaginese, ma i consoli romani lo sconfissero e presero le ingenti sue truppe o le uccisero, portarono a roma un gran peso di oro e argento e lo consegnarono al senato. Dopo queste cose Annibale iniziò a diffidare dell'esito della guerra, al contrario ai romani (accessit) un grande coraggio, e così anche quelli stessi chiamarono dalla spagna Scipione perchè facesse in italia guerra contro i cartaginesi e i loro alleati. Questo venne a roma con ingente gloria.
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