YOGA: COS’E’ E QUALI SONO GLI ESERCIZI. Si tratta di una pratica ascetica e meditativa, utilizzata come mezzo per poter raggiungere la salvezza spirituale. Ad oggi con il termine yoga si intende una serie di attività che comprendono la ginnastica del corpo, della respirazione e tecniche psicofisiche che non hanno nulla a che vedere con lo yoga tradizionale. La tecnica dello yoga non può essere appresa da soli, ma bisogna essere accompagnati dalla guida di un maestro. Nel praticare lo yoga bisogna mettere in atto precise tecniche utilizzate per il controllo della respirazione; la respirazione è collegata al “prana” ossia al principio vitale inteso come soffio; e al dominio dell’attenzione inteso come la capacità di non essere distratto. Quindi fondamentale nella pratica dello yoga sono la respirazione e la concentrazione.
YOGA: ORIGINI E STORIA. Ha più di 5000 mila anni di storia, si tratta di una pratica utilizzata da tutte le culture di tutti i tempi che tutt’ora praticano. La lavorazione avviene sul respiro, sul simbolo che ogni forma o respirazione contiene, sul suono che parte dal respiro stesso e sui centri focali di energia ossia i Chakra che ad ogni esercizio vengono stimolati, sulla concentrazione mentale e meditativa. Così lo yoga agisce in profondità , sulla psiche e sul corpo, armonizzando tutto ciò che era disarmonizzato. Lo yoga comporta un allenamento progressivo con una pratica costante, tale pratica viene applicata attraverso otto stadi, di cui i primi quattro fanno parte della sfera fisica, i restanti quattro della sfera psichica:
Sfera fisica:
1- “yama” oppure “astinenze”: si tratta del primo stadio che rappresenta la base morale della disciplina.
2- “niyama” oppure “osservanze”: contiene i precetti di purificazione, i precetti sugli atteggiamenti morali e le norme igeniche.
3- “ asana” oppure “ posizioni”
4- “pranayama” oppure “tecniche di controllo della forza vitale” che vengono messe in pratica dagli esercizi respiratori
Sfera psichica:
5- “ pratyahara” oppure “ ritrazione della mente” dagli oggetti sensibili
6- “dharana” oppure “ concentrazione mentale” su un solo oggetto
7- “ dyhana” oppure “ meditazione”
8- “ samadhi” oppure “ en stasi mistica”, si tratta dello stadio supremo dove si attinge l’Assoluto.
Questi non devono essere intesi come stadi rigorosamente separate gli uni dagli altri, me deve essere un apprendimento ciclico con ritorni e approfondimenti.
LA PRATICA DELLO YOGA. La pratica dello yoga più riconosciuta e praticata è quella hatha-yoga, ossia quello che si occupa principalmente della cura del corpo utilizzando tecniche psicofisiche. La pratica dell’hatha-yoga è solo una delle vie dello yoga; queste vie non devono essere intese come strade divergenti, ma si tratta di integrazioni. Chi si dedica allo yoga deve conoscere le altre forme: jnana yoga o yoga della conoscenza; karma yoga o yoga dell’azione; bhakti yoga o yoga della devozione; hata yoga o yoga della forza; raja yoga o yoga regale; yoga tantrico; kundalini yoga; kria yoga; purna yoga.
Il luogo ideale per svolgere la pratica dello yoga dovrebbe essere il luogo più tranquillo, ossia negli àsana; durante la bella stagione ci si può esercitare all’aperto quali boschi, rive del torrente o spiagge solitarie. Per quanto riguarda l’abbigliamento, se la temperatura lo permette bisogna praticarlo nudi o in costume da bagno in modo tale da essere completamente liberi nei movimenti; se l’ambiente non è abbastanza riscaldato viene indossata una leggera ed ampia tuta in cotone; liberi da qualsiasi oggetto metallico e posizionati su un tappeto o una coperta ripiegata di lana bianca. L’esercizio negli àsana deve essere iniziato in primavera preferibilmente in un periodo di luna crescente; con due sedute, la prima la mattina prima della colazione e l’altra nel preserale.
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