Mentre se ne parla proprio in questi giorni per via della Manovra 2024, secondo la cui bozza l’Iva su assorbenti e tamponi tornerà dal 5% al 10% (con un raddoppio della tassazione a tutti gli effetti su prodotti igienici indispensabili per le circa 21 milioni di donne in età fertile che vivono in Italia), un liceo di Genova sta portando avanti un’iniziativa che vale la pena approfondire.
Liceo di Genova introduce le “tampon box”
Nel momento in cui scriviamo, il governo Meloni ha deciso di non rinnovare il taglio dell’Iva sui prodotti per l’igiene intima femminile (oltre che su quelli destinati alla prima infanzia). Si tratta ancora di un disegno di legge, che non è stato approvato dal Parlamento che potrebbe, in virtù delle sue funzioni, modificarlo.
E’ in questo quadro che il Liceo Classico e Linguistico Colombo di Genova ha introdotto le “Tampon Box” nei bagni femminili dell’istituto. Si tratta di scatole – 8 per la precisione – che contengono una varietà di assorbenti gratuiti per soddisfare le esigenze delle studentesse. L’iniziativa, promossa da Chiara Brocai, rappresentante d’istituto e studentessa dell’ultimo anno del liceo, è nata da un forte senso di giustizia sociale.
Secondo la ragazza, infatti, il ciclo mestruale non è un lusso, e gli assorbenti sono beni di prima necessità che la scuola dovrebbe in qualche modo contribuire a fornire agli studenti, ora più che mai considerando i nuovi aumenti dei prezzi che si stanno profilando all’orizzonte. L’iniziativa è stata naturalmente accolta positivamente dalla scuola: in particolar modo dalle studentesse, per le quali la spesa relativa all’acquisto di assorbenti, tamponi e coppette mestruali non è esattamente irrisoria.
Come funziona l’iniziativa
Bene, ma come funziona l’iniziativa? Le studentesse potranno servirsi degli assorbenti gratis nel momento del bisogno ma, affinché il meccanismo funzioni, non appena possibile dovranno portare uno da inserire nella box. Come dichiarato da Chiara, il progetto è attualmente supportato dai fondi del collettivo studentesco. Fondi che sono stati raccolti in occasione di una festa che aveva lo scopo di autofinanziarsi. La stessa iniziativa era già stata definita nel 2022, ma l’obiettivo adesso è quello di farla diventare un “progetto strutturale” supportato dalle risorse della scuola.
Di iniziative simili, in passato, ce ne sono state altre in tutta Italia, e non solo nelle scuole superiori, anche alcune importanti università italiane (una su tutte, quella di Bari) hanno messo a punto progetti finalizzati alla distribuzione gratuita degli assorbenti. Nella stessa città di Genova il primo è stato avviato nel 2021 dal scientifico Cassini. Allora, l’Iva sugli assorbenti ammontava al 22%.
Ricordiamo che il costo medio di una confezione di assorbenti ammonta a circa 4 euro e, considerato come una al mese sia generalmente insufficiente a coprire l’intero ciclo, la spesa annuale può arrivare a circa 140 euro all’anno. Ma, se l’Iva dovesse tornare ad aumentare, aumenterebbe anche quest’ultima. Sarebbe un vero peccato se dopo le numerose battaglie portate avanti per la cosiddetta “tampon tax”, ovvero per far passare l’Iva dal 22 al 5%, si tornasse così drasticamente indietro.
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