Più tempo per i test di matematica riduce il divario di genere
Donne all’ascolto, questa notizia potrebbe rincuorarvi. Specie se, come molti, anche voi iniziate a sudare freddo al solo pensiero di dover rispondere a dei quesiti matematici. Secondo uno studio condotto da Vincenzo Galasso e Paola Profeta del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche della Bocconi, e pubblicato su The Economic Journal, prolungare il tempo a disposizione dei candidati per l’esecuzione dei test di matematica può ridurre il divario di genere fino al 40%. Il risultato si evince da una ricerca che ha messo in evidenza come dare più tempo per i test non comprometta la qualità della selezione accademica. E lo si può affermare perché, nel tempo, la relazione tra i punteggi ottenuti e le prestazioni universitarie rimane stabile. Anzi, l’aumento garantirebbe una maggiore equità di genere nelle discipline STEM.
A incidere sulle prestazioni femminili è l’ansia da “tempo ridotto”
La disparità di genere nei test di matematica rappresenta da tempo un ostacolo per l’accesso delle donne alle carriere nei settori di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Settori, questi, ai quali come è risaputo sono collegati salari maggiori e migliori opportunità professionali. Diverse ricerche condotte in merito hanno dimostrato che le donne tendono a evitare tali test o a ottenere punteggi inferiori rispetto agli uomini. La motivazione è da riscontrare nel livello maggiore di ansia legata alla matematica da parte delle candidate rispetto ai canditati. Quest’ansia, nelle donne, si intensifica in situazioni nelle quali si ha a disposizione un tempo limitato, e si traduce in peggiori performance rispetto a quelle maschili. Secondo quanto evidenziato dagli autori dello studio, invece, aumentare il tempo disponibile per completare i test ridurrebbe questo divario di genere fino al 40%.
Il test condotto su 776 studenti
Lo studio ha interessato 776 studenti universitari, ed è consistito in un test in base al quale i candidati avrebbero dovuto rispondere a 20 domande, 10 di logica e probabilità e 10 di algebra e calcolo. I partecipanti sono stati suddivisi in tre diversi gruppi, ognuno dei quali aveva a disposizione un tempo diverso per completare il test. Il primo poteva usufruire di 45 secondi per rispondere ad ogni domanda, il secondo aveva a disposizione 20 minuti totali per concludere il compito. Il terzo gruppo poteva completarlo senza alcun limite temporale. Ebbene, è qui che si è avuta la conferma: il divario di genere è stato maggiore nel primo caso, minore nell’ultimo.
Cosa incide sul divario di genere nei test di matematica
Analizzati i dati, gli autori sono giunti alla conclusione che il tempo a disposizione influisce sulle prestazioni in fatto di matematica. Ma come si spiega il meccanismo che sta dietro? Dal punto di vista delle strategie di svolgimento dei test lo studio ha provato che non ci siano particolari differenze tra uomini e donne. Da quello dell’ansia, invece, emerge la grande differenza tra i due generi.
“Abbiamo riscontrato che l’annuncio che il tempo a disposizione per svolgere il test è limitato provoca ansia, che colpisce più gravemente le donne, deteriorando la loro capacità di memoria operativa, un elemento cruciale per le prestazioni nei test di matematica”
hanno sottolineato Galasso e Profeta.
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Foto apertura di F1 Digitals da Pixabay