Aumento delle spese militari e tagli all'istruzione per il 2025. L'AVS dice no - Studentville

Aumento delle spese militari e tagli all'istruzione per il 2025. L'AVS dice no

Contrasti e accese proteste da parte dei rappresentanti di Alleanza Verdi di Sinistra sui tagli alla scuola previsti per il prossimo anno dal Governo Meloni: "No all'aumento delle spese per missili e carrarmati".
Aumento delle spese militari e tagli all'istruzione per il 2025. L'AVS dice no

La protesta di Alleanza Verdi di Sinistra per i tagli delle risorse scolastiche del Governo Meloni

In vista della Manovra di Bilancio prevista per il 2025, alcuni esponenti dell’opposizione politica al Governo Meloni hanno proclamato una “protesta” per contrastare l’incremento delle risorse nel settore militare. Ebbene si, i due rappresentanti del partito politico Alleanza Verdi di Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno pubblicato sui social un appello invitando gli elettori a firmare una petizione su Internet. L’obiettivo sarebbe quello di opporsi alle decisioni del Governo Meloni di aumentare le risorse militari, andando così a minare invece gli investimenti sulla scuola e l’istruzione.

Le dichiarazioni dei rappresentanti AVS

In merito alla nuova Manovra di Bilancio, Bonelli e Fratoianni hanno dichiarato in un video sui social media più celebri:

“Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l’istruzione per garantire il diritto al futuro delle giovani generazioni ma comprano nuovi carri armati: questo Natale niente regali alle industrie militari”.

A tal proposito, il focus principale di AVS sarebbe quello di esortare i cittadini a protestare e opporsi alle decisioni governative per il nuovo anno, invitando gli stessi a firmare una petizione online. Inoltre, i due politici hanno evidenziato delle dinamiche specifiche e “preoccupanti” previste dalla Manovra di Bilancio 2025:

“Il 2025 sarà l’anno record per la spesa militare e con la Manovra di Bilancio di quest’anno la spesa per gli armamenti arriverà a quota 32 miliardi, di cui 13 per nuove armi. Inoltre, l’aumento delle spese di soldi pubblici per le armi è destinato a salire ancora negli anni a venire. Il Governo Meloni ha detto no al salario minimo, non finanzia la scuola, la ricerca e la sanità ma trova ogni volta nuove risorse da spendere in carri armati e missili. Adesso basta!”. 

Inoltre, AVS ha voluto specificare nel video-appello che effettivamente i finanziamenti stabiliti per l’istruzione siano decisamente “ridotti”. Per tale motivo, molti si stanno muovendo per opporsi alle nuove decisioni del Governo, che sembrerebbe non pensare direttamente agli investimenti sulla formazione e istruzione, con il conseguente intento di migliorare il futuro delle nuove generazioni, ma bensì puntando su altre tipologie di investimenti probabilmente più “profittevoli” per lo stesso Governo.

Infatti, la situazione non sembra essere così rasserenante in Italia oggi: le iscrizioni alle scuole pubbliche sul territorio nazionale sono costantemente in diminuzione, ossia circa 100.000 alunni in meno rispetto agli anni precedenti. Tale dato non è certamente rassicurante, poiché la spesa per l’istruzione rispetto al PIL continua a diminuire maggiormente rispetto alla media in UE.

L’organizzazione del presidio davanti alla sede del MIM

Il 7 dicembre 2024, per dare voce alla protesta contro il Governo Meloni, AVS ha organizzato un presidio davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione. Le critiche mosse durante questo evento sono state in merito ai tagli del personale docente e ATA, circa 8.000 posti di lavoro in meno, e riguardo le limitate risorse previste per l’istruzione.

Secondo Fratoianni, infatti:

“Gli italiani si stanno abituando avere una scuola che non funziona e non svolge il suo ruolo educativo, che sia normale che i docenti siano pagati una miseria, che sia normale avere un trasporto pubblico ridicolo o una sanità che non funziona se non ti rivolgi al privato. Questo non possiamo accettarlo!”. 

Sicuramente molti elementi stabiliti dalla Manovra di Bilancio 2025 dovrebbero essere presi in considerazione ed è bene riflettere sulla “via” da intraprendere per migliorare il futuro delle nuove generazioni in Italia, in Europa e non solo.

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