Nel corso di un confronto in diretta organizzato dal sindacato Anief, Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione, ha avuto modo di esporsi su più tematiche.
L’ex ministra, candidata con Impegno Civico alle prossime elezioni 2022, si dice fin da subito preoccupata per l’attuale periodo storico: “Si tratta di un periodo difficilissimo per le famiglie. Non è distante da quando nel 2020 c’era l’emergenza covid”.
Parla poi della situazione lavorativa, e più nello specifico di precariato, uno dei tasti più dolenti del nostro paese. “Ho festeggiato proprio pochi giorni fa insieme ad una cinquantina di persone assunte. Qualche mese fa ho bloccato un emendamento che ne impediva proprio l’aggiornamento. E abbiamo valorizzato anche chi aveva 36 mesi di servizio, nonostante qualcuno abbia la memoria corta”.
Ma ciò che fa più scalpore sono le sue parole sulla riforma dei cicli scolastici, soprattutto per quanto riguarda la scuola media. “oggi abbiamo un grossissimo problema fra quello che richiede il mondo del lavoro da un lato e quello che la scuola riesce ad offrire. Io credo che sia necessaria una riflessione sui cicli scolastici. Scegliere a 13 anni la scuola secondaria di secondo grado credo oggi sia troppo presto. E si dovrebbe pensare ad un allungamento della scuola secondaria di primo grado di due anni, per arrivare all’assolvimento dell’obbligo scolastico. In questo modo si salverebbero molti ragazzi dalla strada. La dispersione scolastica è proprio in quel passaggio lì, dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado”.
Parole forti, parole in controtendenza. I tre anni della scuola media sono spesso oggetto di discussione. Un’opinione molto diffusa in merito vuole proprio la soppressione di tale periodo, visto come inutile e talvolta dannoso per lo stesso studente. In questo modo si andrebbe anche verso un allineamento al modello internazionale. L’Italia è infatti uno dei pochi paesi che ancora conserva i tre anni della scuola media, separati rispetto ai cinque anni del liceo.
Continua Azzolina: “Quando, anche grazie alla riforma Gelmini, abbiamo classi che possono essere formate nella scuola secondaria di secondo grado con minimo di 27 alunni tanti di loro restano ai margini, perché con 27 alunni un insegnante fa veramente fatica”. Proprio per questo, secondo Azzolina, “Tutte le forze politiche dovrebbero fare una seria riflessione sui cicli scolastici, per permettere ai ragazzi di scegliere direttamente ai 16 anni cosa fare del loro futuro. Anche per contrastare l’idea che i licei restano le scuole di serie A e le altre scuole di serie B”.
Sull’organico covid, Azzolina afferma: “Io avevo voluto fortemente l’organico covid per supportare le scuole durante l’emergenza ma anche per poter sdoppiare le classi”.
Mentre per quanto riguarda il middle management: “Abbiamo delle figure che lavorano lì tutto il giorno, i collaboratori dei dirigenti scolastici e le funzioni strumentali che non sono pagate quasi nulla. Anche a scuola si può pensare ad una carriera legata a queste figure da riconoscere dal punto di vista giuridico ed economico.”
Leggi anche: