Scoppia la polemica in una scuola elementare britannica dopo le dichiarazioni del reverendo Paul Chamberlain. La scuola e la diocesi si scusano con genitori e alunni.
“Babbo Natale non esiste, regali sono dei genitori”. Immaginate se durante l’infanzia qualcuno avesse brutalmente e bruscamente rovinato il vostro Natale con queste poche parole. Purtroppo, ai bambini e alle bambine della Lee-on-the-Solent Junior School, una scuola elementare nell’Hampshire, Inghilterra, questo episodio è successo davvero. Durante un incontro con gli alunni il reverendo Paul Chamberlain, parroco locale, ha dichiarato davanti ai bambini che Babbo Natale non esiste e che i regali sotto l’albero sono acquistati dai genitori: le affermazioni hanno lasciato molti piccoli alunni in lacrime e generato un’ondata di proteste da parte dei genitori.
L’incontro era stato concepito come parte delle attività natalizie della scuola, con l’obiettivo di raccontare la storia della Natività e approfondire il significato religioso del Natale. Tuttavia, dopo aver parlato della nascita di Gesù, il religioso ha deciso di affrontare un argomento inatteso negando l’esistenza dell’uomo con la barba bianca vestito di rosso e svelando agli alunni che, in realtà, i regali sono opera dei genitori: perfino i biscotti lasciati per Babbo Natale la sera del 25 dicembre vengono mangiati da mamma e papà.
Secondo il Times, la conferenza era rivolta a un gruppo di bambini di circa 10 anni: alcuni piccoli hanno reagito con incredulità, mentre altri sono proprio scoppiati a piangere. Una mamma ha raccontato: “La mia bambina era sconvolta, ma fortunatamente crede ancora a Babbo Natale e pensa che il prete abbia perso la testa”; un’altra ha aggiunto: “Molti di noi hanno dovuto confessare tutto ai figli. Ha distrutto la magia del Natale, è stato disgustoso”.
Scuse e condanne: la diocesi prende le distanze
Le reazioni di insegnanti e genitori non si sono fatte attendere. La scuola ha rapidamente riconosciuto l’errore e ha inviato una lettera di scuse alle famiglie; anche la diocesi di Portsmouth, da cui dipende il reverendo Chamberlain, ha condannato l’accaduto.
Un portavoce della diocesi ha dichiarato: “Paul ha ammesso che si è trattato di un errore di giudizio e che non avrebbe dovuto fare quelle affermazioni. Si è scusato senza riserve con la scuola, i genitori e i bambini. Il preside ha immediatamente scritto ai genitori per spiegare l’accaduto e inviare le scuse del parroco”.
Per affrontare la situazione, la scuola e la diocesi hanno lavorato insieme cercando di mitigare l’impatto emotivo sui bambini e di rassicurare le famiglie. Il preside ha inviato una seconda comunicazione ai genitori, ribadendo le scuse e sottolineando che simili episodi non si ripeteranno.
Un dibattito sulla magia del Natale
L’episodio ha riportato l’attenzione su come sia necessario usare tatto e delicatezza per affrontare determinati temi con i bambini: da un lato è sicuramente importante rispettare le tradizioni e il senso di meraviglia tipico dell’infanzia, dall’altro, però, emerge la necessità di usare grande sensibilità quando viene il momento di metterli davanti alla realtà, soprattutto in contesti educativi.
Nella scuola rimane il rammarico per una situazione che avrebbe dovuto rafforzare lo spirito natalizio e che invece ha lasciato dietro di sé delusione e tristezza. L’episodio diventa così un monito per chi lavora con i più piccoli: ogni parola ha il potere di influenzare profondamente le loro emozioni e credenze. La magia del Natale, con la sua capacità di unire e ispirare, merita di essere preservata, specialmente per chi guarda il mondo ancora con occhi pieni di gioia e speranza.