Bagni scuola imbrattati: potrebbero pulirli studenti estratti a sorte - Studentville

Bagni della scuola imbrattati: a Forlì potrebbero pulirli gli studenti estratti a sorte

Sta facendo discutere la circolare emanata da una scuola della provincia di Forlì che ipotizza che i bagni imbrattati dagli alunni possano essere puliti dagli studenti estratti a sorte.
Bagni della scuola imbrattati: a Forlì potrebbero pulirli gli studenti estratti a sorte

Gli studenti di una scuola media potrebbero essere estratti a sorte per pulire i bagni imbrattati

In una scuola media di Santa Sofia, paese sito nell’Appennino di Forlì, a breve potrebbe succedere una piccola rivoluzione. Ovvero, che siano gli alunni a doversi occupare della pulizia dei bagni scolastici. Da tempo, infatti, quelli in uso agli studenti maschi vengono lasciati sempre eccessivamente sporchi. E la dirigenza scolastica ha pensato bene di adottare una soluzione drastica, quella di farli pulire a chi li usa. O, meglio, di prospettare questa soluzione tramite l’emanazione di una circolare firmata dalla dirigente amministrativa in accordo con la preside e i responsabili dei docenti.

Cosa prospetta la circolare firmata dalla dirigente amministrativa in accordo con la preside

La proposta – che può sembrare drastica e rischia di generare malcontento tra alunni e genitori, soprattutto per il fatto di apparire più come una forma di punizione collettiva che rischia di colpire studenti innocenti – è quella di estrarne a sorte tre per ripulire il bagno. Come riporta il ‘”Resto del Carlino”, la scuola ha deciso di avvertire le famiglie degli alunni del fatto che nelle ultime settimane si sono verificati episodi di poco rispetto da parte degli studenti dell’istituto nei confronti degli spazi comuni. In particolare l’uso improprio dei distributori automatici oltre che quello dei bagni.

Nella circolare si chiede la collaborazione delle famiglie “affinché ci sia un maggiore senso di responsabilità tra gli studenti e un maggiore rispetto del lavoro dei collaboratori scolastici”. Relativamente alle condizioni nelle quali versano sempre più spesso i bagni, la dirigenza ha comunicato che: “Laddove non vi fossero evidenti miglioramenti o si manifestassero altri episodi spiacevoli la proposta formale che sarà presentata alla dirigente e ai docenti sarà la seguente: individuare a sorteggio tra gli iscritti alla scuola secondaria di primo grado (ciascuno per il corso di appartenenza) 3 alunni che si dedichino alla pulizia dei bagni, in quanto individuare il singolo responsabile è particolarmente complesso”.

Non solo: la scuola sta anche pensando di chiedere un contributo economico ai genitori per ripagare i collaboratori scolastici degli straordinari fatti. Straordinari che non sarebbero necessari qualora i bagni vengano usati in maniera rispettosa.

Bagni imbrattati, il vero intento della scuola

Perché l’istituto ha assunto una posizione così decisa è presto detto. Come spiegato dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, in almeno un caso gli alunni avrebbero imbrattato i bagni intenzionalmente. E’ questo che la scuola vuole evitare riportando il comportamento dei giovani sui corretti binari. Non sono tardate ad arrivare le prime polemiche. Si è espressa in merito, tra gli altri, Carla Lodi, vice coordinatore regionale e dirigente comunale a Forlì, secondo la quale, nonostante l’imbrattamento dei bagni sia un fatto grave che necessita di una soluzione tempestiva, “quella prospettata dalla circolare inviata alle famiglie” non può essere quella applicata. “Subire una punizione per un fatto non commesso solo perché estratti a sorte non ha alcuna funzione educativa”, ha aggiunto Lodi.

“O si identificano subito i responsabili o al bagno ci si va sorvegliati”, ha commentato invece Mirko De Carli, consigliere comunale del movimento cristiano del Popolo della Famiglia nella città di Riolo Terme. Ma, secondo la scuola, la circolare emanata non è da intendersi come una punizione o una minaccia, bensì come una “richiesta di collaborazione delle famiglie“. La “finalità è educativa”, probabilmente quella dell’applicazione del sorteggio rimarrà infatti solo un’ipotesi, ma probabilmente era necessaria per dare un segnale forte a famiglie e alunni.

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Foto apertura di Yan Krukau

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