Turismo magico. In Basilicata sarebbe nascosto il Santo Graal - Studentville

Turismo magico. In Basilicata sarebbe nascosto il Santo Graal

Durante il periodo delle crociate la Basilicata è stata una regione di passaggio, e da qualche tempo si è sparsa la voce che nei suoi luoghi più reconditi possa nascondersi un oggetto ritenuto magico, il sacro Graal.

Secondo le cronache antiche, infatti, il calice che utilizzò Cristo durante l’ultima cena, fu poi adoperato anche per raccogliere il  sangue del suo corpo flagellato durante il sacrificio, a cui Gesù si sottopose per liberare l’umanità dal peccato, con la crocifissione.

Il calice, secondo la leggenda, è conservato da oltre due millenni dall’ ordine dei Cavalieri dei Templari, protagonisti delle crociate, come citato nel best seller di successo Il Codice da Vinci, scritto da Dan Brown.

Le località ora più frequentate da un turismo appassionato di leggende, sono i paesini della provincia di Potenza, e quelle poste alle falde delle Dolmiti Lucane, dove sono situate numerose basiliche, edificate in larga parte intorno al 110 dopo Cristo, ed dalla cui diffusione massiva deriva la nuova nomenclatura della regione: da Lucania, che ne è stato il nome antico fino ad allora, a Basilicata, che ne è il nome attuale.

Questa fascinazione dilagante per la santa reliquia, ha poi attribuito a questa regione del sud Italia, l’origine  del fondatore dell’Ordine, il padre dei Cavalieri Templari, Ugo Dei Pagani, che sarebbe nato a Forenza nel 1118.

 

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