“Berlino 89” è il nuovo singolo di Riccardo Clima, uscito in radio e negli store digitale lo scorso 19 novembre per Gotham Dischi con distribuzione Artist First. La canzone, scritta dallo stesso cantante, è prodotta da Polezsky, registrata presso Nibiru Studio di Gabriele D’Asaro (Shorty Shok), mixata e masterizzata da Fabrizio Migliorelli.
Berlino 89 di Riccardo Clima: significato
Ci troviamo a Berlino Est il famoso 9 novembre del 1989, un giorno in cui tutto è cambiato. Si respirava aria di speranza, aria di libertà. Dopo la caduta del Muro c’è stato uno spiraglio di luce per un futuro migliore. “’Signor Gorbaciov apra questa porta, signor Gorbaciov abbatta questo muro’, perché questa è la notte, la notte dove tutto cambia e dove niente sarà più come prima – fa sapere lo stesso cantautore– abbraccerò i miei fratelli, ci stringeremo forte e canteremo finalmente insieme, perché anche io come voi sono un uomo libero, e come uomo libero sono orgoglioso di dire ‘Ich bin ein Berliner’”.
Berlino 89 di Riccardo Clima: testo
Ecco il testo ufficiale:
Cado giù, come il muro di Berlino, sotto il vento che soffia e che arriva da Est, Corri tu, inseguendo il tuo destino, che ti porterà ancora lontana da me,
Tra soldati di frontiera, l’aria sa di libertà,
Cambiamo il mondo questa sera
Rit.
Sembra l’89, abbracciamo fratelli di lingua cultura e diversa fazione, nel segno di una nazione, uoh oh È una rivoluzione, siamo figli di inganni di guerre e di lotte e non abbiamo nome, La nostra generazione
Portami con te, al di là di quei confini, voglio soltanto imparare a vivere,
Parlami di te, di quella volta che ti ho vista, oltre il filo spinato sola a ridere,
All’alba di una nuova era, la folla grida libertà,
Sventolando una bandiera
Rit.
Bridge
Abbiamo imparato ad odiarci,
Anche se è più facile amarsi,
Abbiamo pagato per colpe non nostre per colpa di altri,
Portiamo i segni sotto pelle,
Coi sogni chiusi dentro a celle,
Ma giuriamoci pace ora sotto alle stelle
Rit.
Sembra l’89, abbracciamo fratelli di lingua cultura e diversa fazione, nel segno di una nazione, uoh oh È una rivoluzione, siamo figli di inganni di guerre e di lotte e non abbiamo nome, La nostra generazione