Ha tre anni, vive a Roma, frequenta la scuola dell’infanzia. E lo scorso novembre è tornata a casa con un braccio sanguinante. Su chi glielo abbia causato si sta cercando di fare luce (iniziali indiscrezioni erano trapelate sul possibile coinvolgimento di un suo maestro). Secondo queste, l’uomo avrebbe tentato di scrivere sulla pelle della piccola cinese la parola xiu (ovvero vergogna) con uno spillo. Ma come è possibile che ciò sia veramente accaduto, e quale sarebbe il movente di un simile gesto nei confronti di una bimba così piccola?
Bimba cinese torna a casa con scritta “vergogna” sul braccio
La procura di Roma, che sta attualmente indagando sui fatti svoltisi lo scorso 25 novembre, ipotizza il reato di lesioni volontarie aggravate dall’odio razziale. Sulla piccola, cinese di origine ma residente con la famiglia a Roma, in zona Garbatella, i genitori hanno subito notato del sangue. La bambina è infatti rientrata in casa con un braccio ferito, dal quale fuoriusciva del sangue. Ciò che i genitori hanno subito constatato è che su questo vi fosse come una scritta in caratteri cinesi, una parola per la precisione. Ovvero xiu. Nonostante siano passati diversi mesi da fine novembre, gli inquirenti non sono ancora riusciti a chiarire chi possa essere stato l’autore di un simile e crudele gesto. Non solo per il fatto in sé, ma anche per averlo indirizzato ad una bimba di soli tre anni.
Le indagini sono in corso
Al momento è iscritto nella lista degli indagati un maestro di scuola. Tuttavia, secondo indiscrezioni lo stesso sarebbe estraneo ai fatti, come avrebbe già dimostrato. A quanto pare, l’incisione sarebbe stata eseguita con uno spillo. Non appena rientrata in casa i genitori, resisi conto della ferita, hanno subito portato la figlia in ospedale. L’indagine è stata affidata alla pm Gabriella Fazi. Dapprima si sono incentrate su un’unica persona, il maestro della bimba peraltro da lei indicato come autore della scritta. La stessa, a distanza di tempo, avrebbe dato un’altra versione dei fatti, scagionando il maestro.
Per questo motivo gli inquirenti stanno adesso conducendo le loro indagini a 360 gradi senza escludere alcuna pista e cercando di ricostruire con chi, quel 25 novembre 2021, la piccola sia entrata in contatto. E chi, di conseguenza, abbia potuto procurarle quelle terribili ferite.
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